Mercoledì 28 aprile è avvenuto in Turchia uno scambio di detenuti tra Stati Uniti e Russia. Dopo tre anni e numerose difficoltà l’ex marine Trevor Reed è tornato nel suo Paese. Nel luglio del 2020 era stato condannato a nove anni di prigione per aver aggredito a Mosca un agente mentre veniva condotto in una stazione di polizia in stato di ubriachezza. Reed ha sempre negato le accuse mosse nei suoi confronti.
Lo scambio è stato effettuato con un cittadino russo Konstantin Yaroshenko, pilota che dal 2011 stava scontando una pena detentiva federale di 20 anni nel carcere del Connecticut per traffico di cocaina, dopo essere stato arrestato in Liberia nel 2010 ed estradato negli Stati Uniti. Il ministro degli Esteri russo ha affermato che lo scambio è stato il risultato di un lungo processo di negoziazione, infatti, la Russia stava cercando di farlo rientrare in patria da anni.
Un accordo diplomatico importante, soprattutto in un momento in cui il rapporto tra i due paesi è quasi ai minimi storici, che però non cambia la posizione degli Stati Uniti per quanto riguarda la crisi in Ucraina.
Joe Biden ha accolto con favore il rilascio di Trevor Reed e ha affermato che i negoziati che hanno portato ha tale scambio “richiedevano delle decisioni difficili che non possono essere prese alla leggera”. In una nota ha dichiarato che «il ritorno sicuro di Reed è la testimonianza della priorità che la mia amministrazione attribuisce nel portare a casa gli americani tenuti in ostaggio e detenuti ingiustamente all’estero». Il rilascio è avvenuto dopo mesi in cui il governo degli Stati Uniti ha tentato ogni via possibile ed è stato considerato come caso urgente per ragioni di salute.
In una dichiarazione, la famiglia Reed ha ringraziato il presidente Biden “per aver riportato a casa Trevor”.