Martedì 24 maggio il diciottenne Salvador Ramos è stato identificato come colui il quale ha fatto irruzione nella scuola elementare Robb con un fucile d’assalto e indossando giubbotto antiproiettile. Prima di raggiungere la scuola ha sparato alla nonna che ha contattato subito la polizia. Successivamente, il giovane è fuggito in auto distruggendola in un fosso poco prima di arrivare alla scuola ed è riuscito ad entrare nell’istituto da una porta sul retro. Una volta dentro l’edificio, è entrato nell’aula e ha aperto il fuoco 25 volte, uccidendo 19 bambini, 2 insegnanti.
Gli agenti di polizia sono entrati nella scuola e dopo un confronto con il giovane, hanno chiesto rinforzi e hanno evacuato gli altri studenti e insegnanti, un agente è stato colpito ma non ha riportato ferite mortali. Successivamente, la squadra tattica specializzata è arrivata alla scuola, ha forzato l’ingresso e sparato a morte il killer.
Negli ultimi giorni, la polizia sta affrontando le crescenti critiche sulla lenta risposta alla sparatoria. In una conferenza stampa giovedì, le autorità del Texas hanno affermato che l’assassino è stato chiuso nell’aula circa un’ora prima che venisse neutralizzato.
Ramos era uno studente del liceo della zona, senza precedenti penali e alcun problema mentale conosciuto. I funzionari hanno affermato che aveva acquistato legalmente i due fucili AR15 da un rivenditore autorizzato a livello federale nell’area di Uvalde e decine di munizioni la settimana scorsa per il suo diciottesimo compleanno. Sul suo account di Instagram aveva postato un selfie e le foto delle armi tre giorni prima del massacro e ha annunciato la strage sul suo profilo di Facebook.
Secondo Gun Violence Archive, database indipendente, Uvalde è la 213esima sparatoria negli Stati Uniti quest’anno e la scuola elementare Robb è stata la 27esima scuola in cui è avvenuta una sparatoria. Il presidente Joe Biden ha affermato che bisogna agire e adottare delle restrizioni più rigide per il controllo delle armi.