Un dipendente locale di Medici senza frontiere (MSF) è stato “più volte colpito da colpi di arma da fuoco” sabato da un “membro delle forze armate centrafricane” nella Repubblica Centrafricana, precisamente nella prefettura di Ouham, nord-ovest del Paese. Un paese in preda ad una guerra civile, ha annunciato martedì 31 maggio la ONG.
Lo ha reso noto la stessa organizzazione internazionale non governativa, precisando che “Mahamat Ahamat, 46 anni, lavorava per MSF dal 2010 come addetto alla distribuzione di farmaci nella città di Moyenne-Sido. Nel momento dell’incidente, alle sei di mattina, era fuori servizio e si trovava nella sua abitazione.”
L’incidente sarebbe avvenuto intorno alle 6 del mattino e dimostrerebbe come “il conflitto in corso nella repubblica centrafricana continui a colpire la popolazione”. “È fondamentale che i civili, gli operatori umanitari, il personale medico, i pazienti e le strutture sanitarie non siano considerati un bersaglio dalle parti in conflitto” aggiunge MSF.
Medici Senza Frontiere “condanna con la massima fermezza” l’omicidio e “invita le autorità a chiarire le circostanze che hanno portato all’omicidio del nostro collega”.
MSF è in contatto anche con il Ministero della Salute, il Ministero della Difesa e le altre autorità interessate “per comprendere meglio le circostanze che hanno portato a questa situazione inaccettabile”, ha proseguito l’Ong, sottolineando che “le circostanze esatte devono ancora essere chiarite”.
“La morte del nostro collega è un drammatico promemoria della realtà del brutale conflitto che colpisce ogni giorno il popolo della Repubblica Centrafricana”, ha concluso MSF nel suo comunicato stampa.