L’aborto negli Stati Uniti è, generalmente, legale. La legge prevede che l’aborto possa essere effettuato fino a 24 settimane di gravidanza, ovvero verso la fine del secondo trimestre, in Oklahoma però le cose hanno subito un cambiamento.
Il 25 maggio 2022 l’Oklahoma ha firmato la legge più restrittiva sull’aborto negli Stati Uniti: il governatore, sin dall’inizio del suo mandato aveva confermato che avrebbe firmato qualsiasi legge pro-vita che gli fosse stata presentata: “Ho promesso agli abitanti dell’Oklahoma che come governatore avrei firmato ogni legge pro-vita che mi fosse arrivata sulla scrivania e sono orgoglioso di mantenere quella promessa oggi”.
Il leader repubblicano proibisce l’aborto in tutto il paese, a meno che la vita della gestante non sia in pericolo o la gravidanza sia conseguenza di un incesto o di uno stupro, ma solo se regolarmente denunciato alle autorità. La legge è stata accolta con 73 voti favorevoli e 16 voti contrari.
Nell’ultimo anno Kevin Stitt, governatore dell’Oklahoma, aveva già messo in atto alcune mosse contro l’aborto: in primo luogo permettendo ai privati cittadini di fare causa ai centri medici in cui era possibile abortire, e in secondo luogo rendendo un reato abortire, se non per emergenze mediche.
Il partito conservatore sostiene il governatore, e si dichiara dalla parte della vita, per il benessere del bambino e della madre, secondo loro la vita inizia nel momento del concepimento, e che in qualità di essere umani si schiereranno sempre dalla parte della vita.
La legge definisce anche il concetto di fecondazione: “la fusione di uno spermatozoo umano con un ovulo umano”, però non limita l’uso di contracettivi, di nessun genere, è quindi possibile farsi prescrivere e fare uso di contracettivi e di pillole del giorno dopo.
Questa svolta dell’Oklahoma potrebbe portare ad un reale cambiamento in tutto in paese, la maggioranza dei giudici conservatori potrebbero approvare la legge anti-aborto, ribaltando la decisione di Roe contro Wade che rendeva legale l’aborto.
Joe Biden ha già annunciato la sua contrarietà: “Il diritto di scelta di una donna è fondamentale, la sentenza Roe vs Wade non deve essere ribaltata”, la corte prenderà la decisione fine tra giugno e luglio; Barbara Lee e i Democratici sostengono la linea del presidente. Molti cittadini sono scesi in piazza, protestando per far si che il loro diritto ad abortire non venga meno.