Il 29 giugno è stato il giorno più caldo dovuto ad un’ondata di calore (anomala per il mese di giugno) che non si vedeva da oltre 150 in Giappone. Dato che alcune centrali nucleari sono state chiuse per motivi di sicurezza, il sistema elettrico nazionale non riesce a soddisfare la domanda. Per questo motivo il governo ha esortato i propri cittadini a fare il possibile per risparmiare energia. I meteorologi hanno confermato che il caldo continuerà nei prossimi giorni.
Negli ultimi anni, le ondate di calore sono diventate più frequenti a causa del cambiamento climatico. Basti pensare che il mondo si è già riscaldato di circa 1,1°C dall’inizio dell’era industriale e le temperature continueranno ad aumentare a meno che i governi di tutto il mondo non riducano drasticamente le emissioni. La città di Tokyo non registrava temperature oltre i 35° gradi nel mese di giugno dal 1875. Ma, il record con la temperatura più alta lo detiene la città di Isesaki, a nord-ovest della capitale, con 40,2°C: la temperatura più alta mai registrata a giugno per il Giappone. Non va troppo meglio nella parte centrale dell’isola di Honshu, con i 35,1°C a Nagano, né nel distretto di Takada che registra 36,7°C.
Giugno è solitamente considerato come il mese delle piogge per il Giappone, ma il 27 giugno l’Agenzia meteorologica giapponese (Japan Meteorological Agency) ha dichiarato la fine della stagione per Tokyo e le aree circostanti. L’avviso è arrivato 22 giorni prima del solito. Il caldo improvviso ha portato anche un aumento di ricoveri ospedalieri dovuto a malori fisici, infatti circa 76 persone sono state portate in ospedale.
Il 2022 è il quinto anno più caldo di sempre, mentre secondo l’Organizzazione Meteorologica Mondiale (WMO) entro il 2026 ci sarà l’anno più caldo di sempre. Petteri Taalas, il segretario generale dell’Organizzazione Metereologica Mondiale, ha affermato: “Uno studio recente mostra che ci stiamo avvicinando notevolmente al raggiungimento temporaneo dell’obiettivo più basso dell’Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici”. Inoltre, Petteri Taalas ha aggiunto: ““Finché continueremo a emettere gas serra, le temperature continueranno a salire così come i nostri oceani continueranno a diventare più caldi e più acidi, il ghiaccio marino e i ghiacciai continueranno a sciogliersi, il livello del mare continuerà a salire. Il riscaldamento dell’Artico è sproporzionatamente elevato e ciò che accade nell’Artico riguarda tutti noi”.