venerdì, 19 Aprile 2024
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Egitto: presto demolite le case galleggianti sul Nilo

Le residenze galleggianti sul Nilo rischiano di scomparire per fare spazio a catene di ristoranti

Alcuni vi hanno messo i risparmi di una vita, altri vi hanno una piacevole residenza estiva: al Cairo, una trentina di case sul Nilo, situate lungo il popolare quartiere di Imbaba di fronte all’isola di Zamalek, sono minacciate da un progetto di sviluppo dell’esercito che sta suscitando scalpore in Egitto, dove molti denunciano un sacrificio del patrimonio a vantaggio del guadagno.

I residenti non hanno ricevuto alcuna offerta di trasferimento o risarcimento.

Ikhlas Ibrahim, ottantottenne egiziano, si è visto costretto a dover svuotare la propria casa, che aveva comprato 25 anni fa “Ci stanno buttando per strada? Dove andrò? Su un marciapiede? Questa è la mia casa, la mia vita! Se esco di qui, muoio!” afferma con tono indignato.

La settimana scorsa il governo egiziano ha concesso ai residenti alcuni giorni per lasciare le
proprie abitazioni.
“Sono parte della nostra storia e dovrebbero essere preservate”, dice lo scrittore e documentarista Omar Robert Hamilton, che insieme ad altri cittadini sta cercando di bloccarne la distruzione.

La scrittrice Ahdaf Soueif ha dichiarato di aver “realizzato un sogno acquistando questa casa, l’ho allestita per ospitare i miei nipoti e trascorrervi i miei ultimi giorni” inoltre, non capisce l’assurdità della situazione “Dicono che inquiniamo il fiume e che siamo stati un affronto all’aspetto civilizzato del Nilo. È molto strano perché queste case fanno parte del patrimonio culturale della città. Sono delle icone.”

Dagli anni ’50, queste abitazioni sono state lo scenario della serenata del crooner egiziano Abdel Halim Hafez nel film “Ayam wa Layali” o delle fumose discussioni su “Drifts on the Nile” del Nobel per la letteratura Naguib Mahfouz, dove fu il luogo d’incontro di un gruppo di intellettuali disillusi che deridevano l’ipocrisia del governo e il conservatorismo della società egiziana sotto la presidenza di Gamal Abdel Nasser.

Sulle rive del Nilo sin dal regno di re Fouad I, dopo l’indipendenza nel 1922, le residenze
galleggianti sono ormai destinate a scomparire.

Se nei prossimi giorni non si troverà alcun compromesso con il governo, questo patrimonio
culturale egiziano verrà smembrato, per far posto a delle catene di ristoranti, hotel o bar, molto più redditizi per l’esercito egiziano.

Carlotta Monti
Studentessa della Facoltà di Interpretariato e Traduzione (LM94)
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