Lo scorso 3 luglio a Sydney, nella città più grande dell’Australia, migliaia di abitanti hanno ricevuto l’ordine di lasciare le loro case per l’emergenza maltempo. Già lo scorso marzo, forti piogge avevano devastato la città di Sydney, uccidendo 20 persone. Dovuto ai temporali delle ultime ore, la diga di Warragamba, nel Sud-ovest di Sydney, ha iniziato a straripare ancor prima delle previsioni delle autorità. Uno dei sobborghi più colpiti della città è quello di Camden, i soccorritori sono riusciti a salvare 29 persone. La maggior parte delle strade di Sydney sono interrotte.
Il ministro dei servizi di emergenza dello stato del Nuovo Galles del Sud, Stephanie Cooke, ha affermato: «Questa è una situazione di emergenza pericolosa per la vita». Cooke ha poi continuato: «Ora stiamo affrontando pericoli su più fronti come inondazioni improvvise, straripamenti ed erosione costiera».
In 24 ore ci sono stati 83 soccorsi da inondazioni da parte dei servizi di emergenza. Infatti, il ministro dei servizi di emergenza ha invitato tutti i cittadini ad evitare viaggi non essenziali in un momento come questo. C’è stato anche un morto: un uomo è caduto da un kayak sul fiume Parramatta, è affogato nonostante il tentativo di salvataggio da parte dei soccorritori.
I meteorologi prevedono che il tempo peggiorerà nei prossimi giorni. Infatti, un intenso sistema di bassa pressione al largo della costa orientale dell’Australia porterà temporali nella regione del Nuovo Galles del Sud. Inoltre, lo scorso 4 luglio, sulla costa orientale australiana a seguito delle piogge torrenziali, dei soccorritori a bordo di un elicottero hanno messo in salvo 21 membri dell’equipaggio di una nave mercantile bloccata in mare.