Domino’s Pizza abbandona il mercato italiano: il franchising statunitense ha fallito la missione di conquistare la patria della pizza. Secondo quanto riportano le agenzie di stampa, le nuove operazioni di consegna nate durante la pandemia hanno creato una concorrenza inaspettata che ha affossato i piani di apertura di 880 negozi in Italia.
L’ambizioso progetto dell’azienda era quello di aprire 880 punti vendita in tutto il paese entro il 2030, speravano di poter conquistare i clienti italiani con le loro pizze speciali e soprattutto con la pizza all’ananas. Sono riusciti ad aprire 29 sedi, che però adesso sono state tutte chiuse. Secondo quanto riportato dal The Guardian ad aprile 2022 il titolare del franchising ePizza ha presentato istanza di fallimento, interrompendo immediatamente il servizio di consegna a domicilio.
Domino’s Pizza è stato importato in Italia dall’imprenditore Alessandro Lazzaroni, una mossa economica che seguiva un’impresa culinaria altrettanto coraggiosa dello stesso impresario: l’arrivo in Italia di McDonald’s, che aprì il suo primo negozio a Bolzano nel 1985. Lazzaroni era consapevole che gli italiani sono molto esigenti in fatto di cibo, ma credeva che le due eccellenze, la qualità dei prodotti italiani e l’abilità americana nella consegna a domicilio di cibo, se unite, avrebbero avuto successo.
La prima pizzeria Domino’s in Italia è stata aperta a Milano nel 2015, per poi espandere il franchising in altre città come Torino, Bologna, Parma e Roma. Però non sono mai riusciti ad arrivare nella città dove è nata la pizza margherita: Napoli.
Secondo Gino Sorbillo, Ambasciatore della Pizza italiana, la catena fast food non avrebbe avuto successo a Napoli, poiché è un mercato particolare, la clientela è molto legata alla tradizione e all’identità della propria città.
L’impresa Domino’s ha avuto un certo successo iniziale, ma non è riuscita a competere col mercato italiano, nemmeno dal punto di vista dei prezzi, dal momento che in una pizzeria italiana è possibile mangiare una pizza per soli 5 euro, e le pizzerie al taglio servono tranci di pizza ad un prezzo ancora inferiore.
In una e-mail, Federico Tozzi, direttore esecutivo della Camera di Commercio Italo-Americana, ha affermato che mentre altre catene di fast-food americane, come McDonald’s e Starbucks, continuano a prosperare in Italia, Domino’s non avrebbe potuto sfidare con successo le pizzerie esistenti nel Paese.