giovedì, 21 Novembre 2024
HomeEconomiaPrice cap: arriva l’intesa, ma le polemiche rimangono

Price cap: arriva l’intesa, ma le polemiche rimangono

Dopo molti tentennamenti la misura è stata approvata con Kiev che la ritiene debole e Mosca che promette di reagire

La contorta vicenda del price cap, ovvero il tetto da applicare al prezzo del petrolio russo, è stata risolta lunedì 5 dicembre, stabilendo il prezzo a 60 dollari al barile.

La misura è stata proposta dalla Commissione europea già agli inizi delle ostilità fra Russia e Ucraina, ma per mesi è stata rimandata fra ostruzionismi, polemiche e ripensamenti vari. Lo scopo principale è di far sì che il Cremlino non possa ricavare dalle vendite di petrolio i fondi necessari per alimentare la sua macchina da guerra in Ucraina.

Come riportato dalla BBC, la Russia è il secondo produttore mondiale di petrolio, che è la sua fonte primaria di ricavi insieme al gas.

La contromisura che il Cremlino ha minacciato di applicare a seguito delle proposte di applicazione del price cap è la sospensione completa di rifornimenti per tutti quei paesi che aderiranno alla misura. Ora che la misura è stata posta in essere, Mosca afferma di stare lavorando ad una risposta adeguata e il portavoce di Putin, Dmitrij Peskov, sottolinea che il tetto al prezzo del petrolio non influenzerà l’operazione militare portata avanti dalla Russia.

In Europa, come in altre parti del mondo, l’effetto immediato è stato un leggero aumento dei prezzi del carburante, che secondo molti analisti è destinato a salire ancora nelle prossime settimane. Le piazze asiatiche invece sembrano correre, con Hong Kong in testa. L’Asia è infatti il mercato al quale la Russia si è rivolta per vendere le sue materie prime, con Cina e India che si confermano le più grandi acquirenti di petrolio e gas russo, pronte a colmare il vuoto lasciato dagli importatori europei.

Intanto da Kiev la decisione viene incontrata con poco entusiasmo, venendo bollata come “poco seria” e “debole” dall’ufficio di Volodymyr Zelensky, che aveva incoraggiato misure ancora più forti per bloccare gli introiti del Cremlino.

Alessio Tibaldi
Studente di marketing per le relazioni internazionali
RELATED ARTICLES

In evidenza

I più letti