Nei prossimi giorni i cacciatori svedesi potranno andare a caccia nelle grandi foreste svedesi e potranno abbattere fino a 75 lupi su una popolazione totale di 460 esemplari di un animale che fino a pochi anni fa era considerato a rischio di scomparsa.
Il governo di Stoccolma ha approvato il piano di caccia, e come riportato dal The Guardian, la motivazione principale secondo Anna-Caren Sätherberg, ministro degli affari rurali, sarebbe la veloce crescita numerica dei branchi avvenuta durante gli anni in cui la loro caccia era bandita. In aggiunta vi sarebbe anche una minore tolleranza dei lupi da parte delle comunità locali. Il parlamento svedese starebbe inoltre pensando di modificare la popolazione dei lupi ancora di più, riducendola a circa 300 unità.
Intanto la caccia è partita da lunedì, quando 200 cacciatori si sono inoltrati nelle foreste nella parte centrale del paese tra Gävleborg e Dalarna. Nonostante siano riusciti a trovare le tane dei predatori, la prima battuta di caccia si è rivelata inconcludente e nessun lupo sarebbe stato ucciso. Seguiranno altre battute di caccia in tutto il paese nelle prossime settimane.
I comitati per la salvaguardia della fauna selvatica e le associazioni anti-caccia hanno palesato la loro indignazione per la decisione presa dal governo, sostenendo che vi sarebbe stata una pressione politica da parte delle associazioni di cacciatori, note per essere piuttosto influenti in Svezia.
Benny Gäfwert, esperto di predatori del WWF ha spiegato che la decisione di abbattere i lupi non trova alcun fondamento scientifico in questo momento, rammentando che la non indifferente riduzione del numero degli esemplari potrebbe intaccare la varietà genetica dei branchi, rendendoli più fragili e avvicinandoli così alla scomparsa. Sempre secondo le associazioni anti-caccia, la drastica riduzione del numero di lupi influenzerà inevitabilmente anche la catena alimentare con la possibilità di creare problemi ad altre specie.
A cercare di dissuadere il parlamento svedese dall’abbattimento di un numero ancora più alto di esemplari vi sono le normative europee per la salvaguardia della biodiversità che prevedono sanzioni molto dure per le violazioni delle sue norme.