Nella mattina del 14 marzo vi è stata una collisione tra un jet russo e un drone americano in acque internazionali ad ovest della Crimea. Il comandante dell’aeronautica militare americano per l’Europa e l’Africa Gen. James Hecker, secondo quanto riferisce il Guardian, ha dichiarato che il drone stava effettuando un monitoraggio di routine nello spazio aereo internazionale, quando è stato colpito da un jet russo con il risultato di una totale perdita del drone. Hecker ha aggiunto che il comportamento dei russi è stato pericoloso e poco professionale, poiché il jet russo ha volato nelle vicinanze del drone per circa trenta minuti prima della collisione. Inoltre, il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale americano John Kirby ha sottolineato come il drone fosse sopra acque internazionali e la collisione non impedirà le forze americane dal pattugliare il Mar Nero, evidenziando che quest’ultimo «non appartiene a nessuno» .
L’ambasciatore russo negli Stati Uniti Anatoly Antonov ha dichiarato, come riportato dalla CNN, che la Russia non vuole un confronto con gli Stati Uniti e che preferisce non creare situazioni in cui vi possono essere involontari scontri o incidenti. Ha aggiunto, inoltre, che il suddetto spazio aereo era già stato identificato e dichiarato dalla Russia come zona per l’operazione militare speciale, per cui «noi vi avevamo avvertito di non entrare (…)», chiedendo come avrebbe reagito il governo americano se un drone russo si fosse avvicinato a New York o a San Francisco. Da parte del Ministero della Difesa russo è arrivata la dichiarazione secondo cui non vi è stato alcun contatto con il drone e che il jet russo non ha usato armi ed è tornato in salvo nella propria base.
Non è ancora chiaro, secondo la BBC, se la collisione sia data da un errore da parte del pilota russo oppure se è stato un vero e proprio attacco nei confronti del drone americano. Nel caso sia stato un attacco deliberato ciò potrebbe provocare una grave escalation. Sembrerebbe, perciò, che la Russia stia testando la capacità di risposta degli Stati Uniti che dovranno scegliere come comportarsi. Un comandante militare americano ha dichiarato che questo è stato un atto pericoloso e «potrebbe portare a errori di valutazione e un’escalation non intenzionata».