Lo scorso martedì 6 giugno il segretario di Stato americano Blinken è arrivato in Arabia Saudita, dove ha incontrato il principe ereditario Mohammed bin Salman. La visita rappresenta l’inizio di una missione diplomatica volta a consolidare i rapporti tra i due Paesi, in seguito ad anni di profondi disaccordi relativi a molte questioni.
Il portavoce del Dipartimento di Stato americano Matthew Miller, in una dichiarazione successiva all’incontro, ha riportato che Blinken e Mohammed bin Salman si sono impegnati a «promuovere la stabilità, la sicurezza e la prosperità in tutto il Medio Oriente e oltre».
Secondo quanto riportato dalla Reuters, la discussione si è incentrata sull’ «approfondimento della cooperazione economica, specialmente nei campi dell’energia pulita e della tecnologia».
Blinken ha, inoltre, ringraziato l’Arabia Saudita per il suo sostegno durante la recente evacuazione di cittadini statunitensi dal Sudan colpito dalla guerra, nonché per gli sforzi diplomatici per fermare i combattimenti tra le fazioni sudanesi rivali.
Durante il soggiorno di tre giorni, il massimo diplomatico statunitense ha incontrato anche altri funzionali sauditi. Questa visita di alto livello avviene dopo circa un mese da quella del consigliere della sicurezza nazionale della Casa Bianca, Jake Sullivan.
La presenza di Blinken in Arabia Saudita arriva in seguito alla dichiarazione del Paese arabo circa l’impegno a ridurre ulteriormente la produzione di petrolio, una mossa che potrebbe aggiungere tensione al rapporto tra Washington e Riyad.
In questo quadro, secondo gli analisti gli obiettivi del viaggio di Blinken includono riconquistare influenza su Riyad riguardo ai prezzi del petrolio, respingere l’influenza cinese e russa nella regione e alimentare le speranze per un’eventuale normalizzazione dei legami sauditi-israeliani.
L’attuale amministrazione Biden, inizialmente, ha instaurato legami difficili con l’Arabia Saudita, in quanto il presidente, subito dopo essere entrato in carica nel 2021, ha rilasciato una valutazione dell’intelligence statunitense secondo cui il principe ereditario aveva approvato l’operazione per catturare e uccidere il giornalista del Washington Post Jamal Khashoggi nel 2018.
Lo scorso luglio Joe Biden ha visitato il regno senza, tuttavia, riuscire ad alleviare le tensioni con Riyad, la quale è diventata meno interessata ad essere allineata con le priorità degli Stati Uniti nella regione.
Secondo quanto riportato da Al Jazeera, Ma Hussein Ibish, studioso presso l’Arab Gulf States Institute di Washington DC, ha affermato che le relazioni tra Washington e Riyad stanno attualmente migliorando. L’esperto ritiene che «soprattutto quando si tratta di sicurezza e poche altre questioni, il rapporto è più forte di quanto non fosse un anno fa».