giovedì, 21 Novembre 2024
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Dmitrij Sytij, il nuovo portavoce della Wagner

Dmitrij Sytij, classe 1989, è diventato il leader della Wagner con le sue capacità finanziarie e linguistiche ma non si sa ancora per quanto

Dmitrij Sytij è diventato, dopo la morte di Prigožin nell’agosto del 2023, il responsabile delle attività economiche in Africa della milizia privata russa Wagner. Originario della Bielorussia, si è laureato prima in commercio internazionale a San Pietroburgo, per poi specializzarsi in marketing a Parigi. Sostiene, inoltre, di parlare fluentemente russo, inglese, francese e spagnolo. Grazie alle sue capacità, è diventato a 34 anni uno dei leader più importanti della Wagner, catapultato al centro della battaglia per il controllo del gruppo paramilitare russo, con interessi in oro, legname e diamanti. Secondo il Wall Street Journal, Sytij sembrerebbe gestire delle società di facciata che la Wagner ha usato per esportare oro, diamanti e altre materie da una base nella Repubblica Centrafricana, centro nevralgico della milizia privata russa.

La Repubblica Centrafricana è ricca risorse naturali per cui, nonostante la mancanza di sbocchi sul mare, avrebbe un grande potenziale. Tuttavia, è uno dei paesi più poveri al mondo. Il Presidente Touadéra ha chiesto aiuto alla Wagner dal 2017 per gestire il Paese, poiché il Governo è osteggiato da gruppi ribelli. Il primo incarico di Sytij nella Repubblica Centrafricana è stato quello di interprete per gli imprenditori del settore minerario e i mercenari della Wagner. In seguito, ha fondato la Lobaye invest, la prima azienda dell’organizzazione nel Paese, che si occupa di estrazione di oro e diamanti ed in seguito, è divenuto direttore della Casa russa di Bangui, istituzione il cui fine è promuovere la cultura russi. Proprio in questa sede, secondo l’agenzia di stampa russa RIA Novosti, alla fine del 2022, Sytij è stato ferito da un pacco bomba recapitato per posta che gli ha portato l’amputazione di tre dita, motivo per il quale nelle poche fotografie recuperabili di lui, è sempre con un guanto nero, probabilmente per nascondere la menomazione alla mano.

Oltre alla Repubblica Centrafricana, la Wagner ha espanso le sue reti anche in altri paesi dell’Africa, tra cui il Sudan, in cui il generale Mohamed Hamdan Dagalo ha fatto affari con la milizia privata russa lottando contro l’esercito del Sudan, anche a causa anche dello sfruttamento delle risorse minerarie sudanesi da parte di Dagalo e della Wagner. Inoltre, nel 2019 i mercenari sono stati chiamati anche in Mozambico per combattere i ribelli islamisti e due anni dopo, la Wagner ha firmato un accordo con il Mali per contrastare i ribelli jihadisti. Sono presenti circa cinquemila mercenari in almeno quattro paesi africani, proprio grazie alle operazioni finanziarie della milizia privata, la quale è sotto ai riflettori delle maggiori aziende di mercenari gestite dagli oligarchi russi legati a Vladimir Putin. Ciononostante il futuro della Wagner è incerto, poiché sembrerebbe che il governo di Mosca voglia assumere il controllo diretto dell’organizzazione.

Alessia Bianconi
Studentessa della Facoltà di Interpretariato e Traduzione
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