lunedì, 29 Aprile 2024
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Rania di Giordania: doppi standard tra Israele e Palestina

Secondo la regina Rania di Giordania per i leader occidentali sussistono doppi standard nel giudicare le morti israeliane e palestinesi

La regina Rania di Giordania ha accusato i leader occidentali di avere un doppio standard per non aver condannato la morte di civili sotto i bombardamenti israeliani a Gaza seguti agli avvenimenti del 7 ottobre, quando in Israele il gruppo militante palestinese Hamas ha causato la morte di più di 1400 persone e oltre 200 persone sono state prese in ostaggio, secondo le Forze di Difesa Israeliane. Ciò ha provocato numerosi attacchi aerei sulla striscia di Gaza, densamente abitata, e il blocco dei rifornimenti.

Secondo gli ultimi dati del Ministero della Sanità di Gaza il bilancio delle vittime degli attacchi israeliani è di più di 5000 persona, tra cui più di 2000 bambini. Inoltre, almeno 35 operatori delle Nazioni Unite sono stati uccisi. Tanto che le Nazioni Unite e varie agenzie umanitarie chiedono con urgenza il cessate il fuoco e la libera circolazione degli aiuti umanitari alla popolazione. I medici che lavorano a Gaza avvertono la mancanza di energia elettrica minacciando così la vita dei pazienti più fragili, compresi i feriti gravi e i neonati prematuri che hanno bisogno di incubatrici.

I genitori dei bambini nella striscia di Gaza hanno incominciato a scrivere il nome dei propri bambini sulle loro mani, per una più facile ipotetica identificazione. La regina Rania ha affermato, infatti: «Come madri, abbiamo visto madri palestinesi che devono scrivere i nomi dei loro figli sulle loro mani, perché le probabilità che vengano bombardati a morte, che i loro corpi si trasformino in cadaveri sono molto alte. Voglio solo ricordare al mondo che le madri palestinesi amano i loro figli tanto quanto qualsiasi altra madre al mondo». Ciononostante, un possibile cessate il fuoco è ancora lontano, come dichiarato dal coordinatore del Consiglio di sicurezza nazionale della Casa Bianca per le comunicazioni strategiche, John Kirby. Secondo quanto ha riportato, Israele ha il diritto di difendersi ed ha ancora del lavoro da fare per sconfiggere Hamas.

La regina Rania ha affermato alla CNN che il popolo di Gaza, così facendo, si trova davanti a due scelte: «essenzialmente viene data loro la possibilità di scegliere tra l’espulsione o lo sterminio, tra la pulizia etnica e il genocidio. E nessun popolo dovrebbe affrontare una scelta simile. Il popolo palestinese non dovrebbe essere forzato a essere spostato di nuovo». Ricordando come più della metà della popolazione di Gaza è costituita da rifugiati i cui antenati sono fuggiti o sono stati espulsi da quello che oggi è Israele da parte di gruppi ebraici armati durante la guerra arabo-israeliana del 1948, che i palestinesi chiamano “Nabka” o “catastrofe”.

Alessia Bianconi
Studentessa della Facoltà di Interpretariato e Traduzione
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