Centinaia di cittadini sono scesi in piazza domenica scorsa a Santiago di Cuba per protestare contro la mancanza di cibo ed elettricità. Secondo quanto riporta El País, si tratta della manifestazione più grande dopo quelle dell’11 e 12 luglio 2021 quando migliaia di cittadini scesero in piazza per chiedere un cambiamento della situazione politica ed economica del Paese.
Riferisce El Mundo che la polizia è intervenuta per placare le proteste proteggendo la sede del partito comunista cubano a Santiago e la casa della famiglia di José Daniel Ferrer, leader dell’Unione patriottica di Cuba.
Inoltre, il governo cubano ha interrotto l’accesso a internet per impedire che i video e le foto della protesta circolassero in altre parti del Paese. Ma, come riporta El País, sono molte le foto diffuse in rete dove si vede una folla di persone tra le strade che protestano per la carenza delle risorse. E, come riporta El Mundo, anche Vicente de la O Levy, ministro dell’energia, ha riconosciuto che in molte zone del Paese i cittadini sono rimasti senza elettricità quasi tutto il giorno.
El País aggiunge che è presente anche un video dove Beatriz Jhonson Urrutia, prima segretaria del Comitato provinciale del partito, cerca di calmare i manifestanti parlando della distribuzione di latte e di generi alimentari di prima necessità.
Anche il presidente Miguel Díaz-Canel ha pubblicato alcuni messaggi sul suo account X in cui ha riconosciuto il malcontento dei cittadini ed ha affermato che «nelle ultime ore abbiamo visto come i terroristi che risiedono negli Stati Uniti, che abbiamo denunciato in più occasioni, abbiano incoraggiato azioni contro l’ordine interno del Paese». Inoltre, ha aggiunto che «la disposizione delle autorità del Partito, dello Stato e del Governo è quella di rispondere alle richieste del nostro popolo, di ascoltare, di dialogare e di spiegare i numerosi sforzi che si fanno per migliorare la situazione, sempre in un clima di calma».
Al momento non si sa se ci sono persone incarcerate come invece era accaduto nelle proteste del 2021 quando vennero arrestate più di 1.400 persone. Inoltre, ci sono state segnalazioni di proteste anche in altre zone del Paese tra cui L’Avana, Bayamo e Artemisa dove i cittadini sono scesi in piazza.