mercoledì, 4 Dicembre 2024
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Argentina: l’8 marzo Milei cambia nome alla Sala della Donna

L’annuncio arriva quasi in risposta alle manifestazioni femministe dell'8 marzo, provocando non poco scalpore a livello nazionale e internazionale

La notizia giunta dalla sede del Governo argentino nel giorno della festa della donna è stata considerata dai movimenti femministi, e non solo, una provocazione e un oltraggio alla figura femminile.

Qualche ora prima dell’inizio dei cortei femministi, manifestazioni organizzate ogni anno in diversi punti del Paese da grandi associazioni quali quella del Ni Una Menos, il portavoce dell’esecutivo Adorni annuncia che il Salón de la Mujer (Sala della Donna) cambia nome.

Si tratta di una sala della Casa Rosada, sede centrale del Governo, recante al suo interno ritratti di donne argentine che si sono distinte negli anni, contribuendo a scrivere la storia del Paese.

Da venerdì 8 marzo, il nome della sala è diventato “Salón de los Próceres” (Sala degli Eroi dell’Indipendenza).

Tale modifica è solo una delle tante che ha visto coinvolte le donne, tra cui si ricorda l’eliminazione del Ministerio de las Mujeres, Géneros y Diversidad, creato nel 2019 dal governo di Fernández, ma anche la proibizione dell’utilizzo del linguaggio inclusivo nell’amministrazione pubblica argentina.

Ciononostante, tale cambio di denominazione sembra essere il frutto della volontà della Segretaria Generale della Presidenza, Karina Milei, sorella del Presidente argentino.

Il portavoce Adorni afferma inoltre che «l’esistenza di una sala delle donne potrebbe anche essere discriminatoria per gli uomini» e continua sottolineando che un semplice nome non conferisce nell’effettivo un valore alla figura della donna.

Alle accuse sulla discriminazione femminile da parte dell’esecutivo, Adorni risponde sostenendo fermamente che quello di Milei è il Governo più ugualitario che l’Argentina abbia mai visto, con una percentuale di donne molto più elevata rispetto ai precedenti. «Valorizzare la donna è qualcosa che va molto oltre una semplice sala. Il primo a dare valore alla donna è il Presidente Milei, assieme a tutti i membri di questo Governo». Queste le parole arrivate dall’esecutivo, riportate dalla BBC.

Ogni anno, la grande manifestazione femminista di Buenos Aires confluisce davanti al Congresso argentino, sede di Camera e Senato, che si colora di lilla per l’occasione. Quest’anno, tuttavia, il lilla è stato cancellato dal bianco, come da decisione presa dai presidenti di Camera e Senato, entrambi appartenenti al partito di Milei.

I diversi movimenti femministi dell’Argentina si dicono preoccupati dalla prossima mossa del Governo, in quanto nel mirino di Milei, oltre all’Agenda di Genere, c’è l’aborto. Il Presidente aveva infatti affermato, durante la sua campagna elettorale, la volontà di organizzare un plebiscito al riguardo. Se la maggioranza votasse contro la legalizzazione dell’aborto, l’esecutivo eliminerebbe la Legge.

Laura Vargiu
Studentessa della Facoltà di Interpretariato e Traduzione
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