La notizia arriva a seguito di una decisione della Corte Suprema russa risalente allo scorso novembre, secondo la quale tutti i membri della Comunità LGBTQ+ sono da considerarsi estremisti. Più che “Comunità” la Russia preferisce utilizzare il termine “Movimento”, il «Movimento Internazionale LGBT», come riporta la BBC.
Gli attivisti del Movimento, considerati dal Cremlino come “estremisti”, sono controllati dall’Agenzia russa Rosfinmonitoring (Agenzia Federale Russa di Monitoraggio Finanziario), la quale ha il potere di congelare il conto corrente di più di 14.000 persone ed entità designate come estremiste e terroristiche dalla Russia, quali Al Queda, Meta e i collaboratori dell’ultimo maggior oppositore di Putin, Alexei Navalny. Questo quanto sostenuto da Reuters.
Le preoccupazioni dei membri della Comunità LGBTQ+ sono più che fondate, in quanto si teme che dai primi arresti si passi a una vera e propria persecuzione. Qualche giorno fa, a Orenburg, due impiegati di un club LGBTQ+ sono stati infatti arrestati poiché sospettati di appartenere a un’organizzazione estremista. I due rischiano 10 anni di prigione. Ma non si tratta del primo caso isolato. Già verso la fine del 2023, dopo la decisione della Corte Suprema di novembre, sono iniziate le incursioni della polizia nei gay club. Secondo Ksenia Mikhailova, avvocatessa del gruppo russo LGBTQ+ “Coming Out”, il Cremlino vuole far passare la Comunità per un movimento propagandistico criminale, e questa rappresenta una grande testimonianza della repressione dei diritti di tale Comunità nel Paese.
La BBC riporta anche un altro episodio di censura, direttamente dalla città di Nizhny Novgorod, nella quale una donna è stata imprigionata per cinque giorni dopo aver indossato degli orecchini con una bandiera arcobaleno. Questo in quanto anche la “rainbow flag” è considerata simbolo di estremismo. C’è di più. A gennaio, il quotidiano Le Monde riporta una notizia direttamente dalla Higher School of Economics, una delle più importanti Università di Mosca, che ha proibito ai suoi studenti di utilizzare il femminile nelle loro produzioni scritte. Anche questa è da considerarsi una diretta conseguenza della sentenza della Corte Suprema, analizzata attentamente dal quotidiano francese. Secondo quest’ultima, il “Movimento Internazionale LGBT” è nato negli anni ’60 negli Stati Uniti e si fonda su «un’ideologia di distruzione» in quanto «limita le nascite e mina i valori della famiglia tradizionale», ma è anche «uno strumento di politica estera». Avrebbe infatti preso piede in Russia nel 1984 e ad oggi sarebbe «attivo in 60 regioni della Federazione Russa». Lo stesso Putin definisce tale attivismo come un «attacco dell’Occidente ai valori tradizionali della Russia».