Lo scalatore Roscoe “Rocky” Shorey (42 anni) è stato trovato morto sabato 30 marzo 2024 intorno alle ore 7:00 locali sul Monte Saint Helens, un vulcano ghiacciato situato nello stato di Washington, USA. Come riporta il sito di CBS News, l’uomo sarebbe caduto nel cratere del vulcano a seguito di una discesa in snowboard. Il cadavere è stato poi trovato da un gruppo di alpinisti a 1.200 piedi (circa 365 metri) dalla vetta del monte.
L’ufficio dello Sceriffo della Contea di Skamania ha dichiarato che Roscoe era uno scalatore esperto e un frequentatore abituale del Monte Saint Helens: vi era salito 28 volte prima del tragico incidente.
Come riporta il Seattle Times, i ragazzi che hanno individuato il corpo dell’uomo, una volta arrivati in cima alla montagna, avrebbero trovato uno zaino vicino a una cornice di neve (una formazione nevosa poco stabile che viene a crearsi sulle cime delle montagne) ormai sgretolata. Guardando nel cratere del vulcano avrebbero poi intravisto il corpo di Shorey, senza vita.
Come riferisce il sito della CNN, la morte dello scalatore sarebbe avvenuta proprio a causa di quella cornice di neve che, sgretolandosi, ha provocato la caduta del quarantaduenne e una valanga che ha percorso il pendio della montagna.
Gli amici dell’uomo hanno espresso il loro cordoglio per la scomparsa di Shorey. Come riporta il New York Post, Bret Barnum, amico di lunga data della vittima, ha dichiarato: «È un momento estremamente difficile […]. Pur avendo solo 42 anni quell’uomo è come se avesse vissuto cento anni di vita… Ho avuto la fortuna di poter salire in macchina e fare un giro con lui. Ogni volta che uscivamo insieme era un’avventura».
Lo stesso sito riporta che Roscoe non sarebbe la prima vittima del Saint Helens: 57 persone morirono a causa dell’eruzione del vulcano avvenuta nel 1980, mentre nel 2010 un alpinista è andato in contro allo stesso destino di Shorey, cadendo nel cratere a causa di una cornice di neve instabile.