Entro il 2531 tutte le persone in Giappone potrebbero avere lo stesso cognome: è quanto riportato dal The Japan Times. Tale previsione è frutto di una ricerca sulla pratica di attribuire alle coppie sposate lo stesso cognome, impedendo quindi a donne e/o uomini giapponesi di mantenere il proprio cognome di nascita.
La notizia è stata diffusa a seguito dell’esperimento del professor Hiroshi Yoshida, docente di economia presso l’Università di Tohoku. Yoshida voleva mostrare un possibile futuro in cui si continui a imporre un unico cognome alle coppie giapponesi sposate.
Come riporta il sito della CNN, il progetto di ricerca è stato commissionato dal Think Name Project, un gruppo che lavora per legalizzare la separazione dei cognomi all’interno delle coppie giapponesi ufficialmente unite in matrimonio. Il risultato: prima o poi, tutti i giapponesi avranno il cognome Sato che, come riferisce il Mainichi e stando alle ricerche di Yoshida, è il più comune in Giappone.
In merito all’esperimento, il docente ha immaginato due scenari: uno in cui il Giappone imporrà alle coppie il cognome unico e l’altro in cui verrà permesso ad ognuno di mantenere il proprio cognome di nascita.
Nel primo scenario, in base all’attuale aumento dei Sato, Yoshida ha calcolato che questo cognome verrà attribuito al 50% della popolazione giapponese entro il 2446 e al 100% entro il 2531, come riporta il The Guardian.
Nel secondo scenario, il professor Yoshida ha tenuto in considerazione un sondaggio della Japanese Trade Union Confederation al quale hanno risposto 1.000 lavoratori single tra i 20 e i 59 anni. Di questi, il 39,3% ha dichiarato di voler avere lo stesso cognome del futuro partner anche nel caso venisse introdotto il sistema dei cognomi separati. Tramite questi dati, Yoshida ha calcolato che, entro il 2531, circa il 7,69% della popolazione si chiamerà Sato. Tuttavia, i dati rivelano che potrebbe comunque diventare a tutti gli effetti il cognome ufficiale del Giappone: semplicemente ciò non accadrebbe entro il 2531, ma entro il 3310.
Sempre sul sito del Mainichi si può leggere il commento del Professor Yoshida, che ha dichiarato: «Se tutti diventassimo Sato, potremmo essere costretti a chiamarci per nome o per numero. Non credo che sarebbe un bel mondo in cui vivere».