L’azienda statunitense Apple Inc. è stata costretta a eliminare diverse applicazioni dai propri dispositivi in vendita in Cina. Stando a quanto riportato dal The New York Times, tale decisione è stata presa dall’Amministrazione Cinese per il Cyberspazio (Cyberspace Administration of China – CAC), ossia l’agenzia cinese che si occupa di regolamentare la navigazione in Internet nei confini del Paese asiatico.
Come riporta il sito Reuters, le applicazioni rimosse sono della Meta, l’azienda di proprietà di Mark Zuckerberg, noto fondatore di Facebook. Nello specifico, Whatsapp, Threads, Telegram e Signal sono le applicazioni non più disponibili per il download sui dispositivi Apple in vendita in tutta la Cina, ad eccezione di Hong Kong e Macau, le due regioni amministrative speciali cinesi. Sempre secondo lo stesso sito, altre applicazioni di proprietà della Meta come Facebook, Instagram e Messenger sono invece rimaste disponibili, come anche Youtube e X.
In un commento riguardo la misura presa dal governo cinese, la Apple ha affermato: «L’Amministrazione Cinese per il Cyberspazio ha ordinato la rimozione di queste applicazioni dalle vetrine cinesi per motivi di sicurezza nazionale». Tuttavia, gli effettivi rischi per la sicurezza pare che non siano ancora stati dichiarati pubblicamente. Un portavoce dell’azienda produttrice del melafonino ha inoltre riferito alla CNN: «Siamo obbligati a seguire le leggi dei Paesi in cui operiamo, anche quando non siamo d’accordo».
Come riporta il The Guardian, da anni il Great Firewall cinese blocca l’accesso ad applicazioni e censura diversi siti stranieri e questa nuova manovra da parte del governo cinese sarebbe volta a scoraggiare gli utenti dall’utilizzare queste applicazioni e dal navigare su tali siti. Tuttavia, sarebbe comunque possibile accedervi tramite l’utilizzo dei VPN (in inglese Virtual Private Network), ovvero, delle reti private virtuali che permettono di aggirare i blocchi virtuali imposti in Paesi come la Cina e di navigare liberamente sul Web senza rischi per la sicurezza dei propri dati.