«Non permetteremo alla Cina di controllare ingiustamente il mercato delle auto». Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha annunciato così un aumento delle tariffe sulle importazioni di beni dalla Cina, nella giornata di martedì 14 maggio. A partire da quest’anno, i dazi sulle auto elettriche passeranno dall’attuale 27.5% al 102.5%; nel mirino, anche altri settori strategici, come quello delle batterie agli ioni di litio che passeranno dal 7.5% al 25% nel 2024 e i semiconduttori, che raddoppieranno dal 25% al 50% entro il 2025. Secondo le previsioni, le nuove misure messe in atto dall’amministrazione americana avranno un impatto su 18 miliardi di dollari di beni importati dalla Cina, riporta la BBC.
Il provvedimento è stato raccomandato dalla rappresentante per il commercio Katherine Tai, in una revisione delle tariffe già introdotte durante la presidenza Trump durante la guerra commerciale con la Cina. La rappresentante non ha escluso la possibilità che vengano introdotte ulteriori sanzioni se le aziende cinesi dovessero spostare la produzione in Messico per evitare la tassazione, secondo Associated Press. «Invece di perseguire fondamentali riforme, la RPC ha insistito nei suoi tentativi di acquisire e assorbire tecnologia straniera, anche attraverso intrusioni e furti informatici» ha dichiarato in una nota.
Le nuove tariffe avranno un impatto minimo sui consumatori americani, essendo le esportazioni di veicoli elettrici cinesi negli Stati Uniti già limitate. Sulla base dei dati doganali cinesi riportati da Politico, solo 1.700 auto elettriche sono entrate negli Stati Uniti nel primo trimestre del 2024, rendendo difficile per il paese asiatico acquisire un punto d’appoggio nel mercato americano. L’aumento dei dazi sarebbe piuttosto una decisione simbolica e presa da Biden al fine di aumentare i consensi in vista delle elezioni presidenziali di novembre, secondo BBC.
La risposta cinese è stata rapida. «La Cina si oppone all’imposizione unilaterale di tariffe che violano le regole dell’Organizzazione mondiale del commercio e adotterà tutte le azioni necessarie per proteggere i suoi diritti legittimi » ha dichiarato il portavoce del ministero degli esteri Wang Wenbin ai giornalisti nella conferenza stampa del 14 maggio.
Cosa implica la decisione americana per le case automobilistiche europee? Che la concorrenza con le auto elettriche cinesi sarà ancora più serrata. Diversamente dagli Stati Uniti, l’UE è la principale destinataria delle esportazioni delle auto elettriche cinesi e si stima che entro il 2024, i veicoli prodotti in Cina costituiranno un quarto di tutte le vendite di auto in Europa, come riporta The Diplomat. In secondo luogo, l’inchiesta avviata dalla Commissione europea nel mese di ottobre del 2023 per istituire dazi contro eventuali sovvenzioni illegali da parte della Cina avrebbe effetti limitati, in quanto Bruxelles non potrebbe giustificare tariffe aggiuntive che eguaglino quelle imposte dagli Stati Uniti. A tutto ciò si aggiungono i danni che i dazi porterebbero alle aziende europee che producono in Cina per esportare in Europa, secondo CNN.