Due team di astronomi hanno scoperto l’esistenza di un esopianeta molto simile alla Terra, che dista 40 anni luce, come riporta El País. I risultati di uno dei due studi, che ha coinvolto diversi Paesi tra cui Spagna, Stati Uniti e Giappone, sono stati pubblicati giovedì 23 maggio sulla rivista scientifica Astrophysical Journal Letters.
Il pianeta, chiamato Gliese 12 b, è stato individuato grazie a delle prime osservazioni risalenti all’autunno scorso, quando il telescopio spaziale James Webb della NASA ha captato un’eclissi della stella Gliese 12, una nana rossa appartenente alla costellazione dei Pesci. Gli esperti, infatti, hanno ipotizzato che l’eclissi fosse stata causata dal passaggio di un pianeta davanti alla stella.
Gliese 12 b è un pianeta molto simile al nostro sia per grandezza sia per temperatura. e secondo i ricercatori potrebbe essere abitabile. Gli studi hanno evidenziato che questo pianeta ha un raggio quasi uguale a quello della Terra e una temperatura che può variare dai 10 ai 41 gradi centigradi. Di fatto, nonostante il pianeta orbiti molto vicino alla stella Gliese 12, completando un’orbita in 12,8 giorni, quest’ultima è una nana rossa ed è quindi più fredda del Sole e ciò consente al pianeta di mantenere temperature più basse.
Quanto alla sua composizione, l’astrofisico José Caballero, coautore dello studio, ha affermato: «Potrebbe essere un mondo oceanico, però crediamo che sia più simile alla Terra e a Venere. Ciò che è più plausibile è che sia quasi completamente roccioso, con una sottile atmosfera di azoto e vapore acqueo, e con poca acqua liquida in superficie. Un mondo abitabile, però caldo e arido».
Gli esperti, tuttavia, non sanno ancora con certezza se questo nuovo pianeta sia dotato di atmosfera, riferisce Forbes. Conoscere questo aspetto e, soprattutto, studiare la composizione dell’atmosfera – qualora vi fosse – è fondamentale per capire se Gliese 12 b può essere considerato un gemello della Terra o un suo “evil twin” come Venere, del tutto inabitabile.
Sono 5.630 gli esopianeti scoperti dal 1995. Di questi, Gliese 12 b rientra tra i quattro più simili alla Terra, riporta ancora El País. Tuttavia, non si tratta dell’esopianeta che potrebbe ospitare vita più vicino alla Terra: è “solo” quello che si presta meglio alle ricerche. Il più vicino è Proxima Centauri b, che orbita attorno alla stella più vicina al Sole, Proxima Centauri, scrive Forbes.
Contrariamente a Proxima Centauri b, dal nostro punto di vista Gliese 12 b si muove passando davanti alla sua stella. In questo modo, la luce attraversa l’atmosfera del pianeta e, poiché diverse molecole di gas assorbono diversi colori, il transito potrebbe portare alla formazione di impronte chimiche che possono essere rilevate da telescopi come il James Webb della NASA.