domenica, 29 Settembre 2024
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Mar Cinese Meridionale: nuovo scontro tra navi filippine e cinesi 

Le Filippine accusano la Cina dopo aver subito un attacco armato alle loro navi al largo del Second Thomas Shoal

Dopo numerosi scontri negli ultimi mesi tra navi cinesi e filippine al largo del Second Thomas Shoal, situato a meno di 200 miglia nautiche dalla costa della nazione asiatica, lunedì 17 giugno un gommone filippino è stato tagliato con delle lame dalla parte avversaria. Le barche erano in missione di rifornimento quando sono state attaccate dalla Guardia Costiera cinese. 

Questo è solo l’ultimo di molti eventi che si sono verificati di recente e che sembrano portare la Cina a un nuovo livello di attacchi strategici. Infatti, qualche settimana fa, un’altra piccola nave del paese era stata deliberatamente arenata sulla costa.

L’attacco subito dal paese è stato reso noto dall’esercito filippino giovedì, mostrando la Guardia Costiera cinese che brandiva un’ascia e altri strumenti a lama o appuntiti contro i soldati filippini, tagliando il loro gommone. Il Generale Romeo Brawner Jr., capo delle forze armate ha affermato: «stiamo chiedendo che i cinesi restituiscano i nostri fucili e le nostre attrezzature e chiediamo anche che paghino per i danni che hanno causato», come riferito dalla NBC News.

Dall’altro lato non ha tardato ad arrivare una risposta anche da parte della Cina dopo un incontro con i giornalisti al ministero degli Esteri cinese. Come riportato dalla CNN il portavoce Lin Jian ha affermato: «l’operazione filippina non era affatto per forniture umanitarie. Le navi filippine trasportavano non solo materiali da costruzione, ma anche armi di contrabbando. Hanno anche intenzionalmente speronato le navi cinesi e spruzzato acqua e gettato cose sul personale delle forze dell’ordine cinesi», aggiungendo poi: «queste azioni hanno ovviamente aggravato le tensioni in mare e minacciato seriamente la sicurezza del personale e delle navi cinesi».

Questo scontro tra due potenze presenta però un ulteriore problema, che va oltre la tensione regionale. Ciò che accade nel Mar Cinese Meridionale ha profonde implicazioni per gli Stati Uniti, i quali hanno un trattato di difesa reciproca con le Filippine risalente a decenni fa. Questo trattato obbliga gli americani a intervenire in difesa del paese in caso di aggressione esterna, rendendo la situazione ancora più delicata.

Il portavoce del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti, Matthew Miller, ha ribadito lunedì la posizione statunitense, dichiarando: «gli Stati Uniti stanno con i loro alleati filippini e condannano le azioni di escalation e irresponsabili della Cina», come riferito dalla CNN.

Eva Capella
Studentessa della Facoltà di Economia
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