domenica, 8 Settembre 2024
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Striscia di Gaza: L’OMS lancia l’allarme sulla diffusione della poliomielite 

Il ministero della salute di Gaza ha dichiarato che il virus è stato rilevato in sei campioni di acque reflue raccolte a fine giugno

I gruppi umanitari si sono detti “estremamente preoccupati” per la possibile diffusione della poliomielite a Gaza, in seguito al rilevamento di tracce del virus in campioni di acque reflue. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha avviato una valutazione del rischio, mentre gli operatori sanitari si sono impegnati a fornire raccomandazioni agli abitanti di Gaza, al fine di ridurre l’esposizione al virus.«La diffusione della poliomielite potrebbe avere gravi ripercussioni anche a livello internazionale» ha dichiarato Ayadil Saparbekov, responsabile del team sanitario dell’OMS a Gaza.

Nel caso di un’epidemia, il collasso delle infrastrutture sanitarie renderebbe difficile la capacità di controllare la diffusione del virus, caratterizzato da un’alta contagiosità, come riporta NBC News. Secondo le stime dell’OMS, solo 16 dei 36 ospedali di Gaza sono “parzialmente operativi”, mentre meno della metà delle strutture di assistenza sanitaria di base sono in uso. Nonostante non siano stati riscontrati casi di poliomielite negli esseri umani, i medici di Gaza potrebbero non avere le risorse necessarie per effettuare i test. 

Tra i più vulnerabili, ci sono i bambini: secondo i dati dell’UNICEF, dall’inizio della guerra tra Israele e Hamas il tasso di vaccinazione è sceso all’89%, rispetto al 99% del 2022.«La diffusione di malattie infettive non è solo una conseguenza diretta del conflitto» ha dichiarato la direttrice dell’UNICEF Catherine Russell al Guardian«la distruzione dei centri sanitari e lo sfollamento della popolazione contribuiscono in modo notevole al rischio».

Il ceppo rilevato non apparterrebbe al poliovirus tipico, ma sarebbe una variante derivata dal vaccino, nota come “poliovirus di tipo 2”, come riportato da Science. Questa variante tende a emergere nelle aree con bassi tassi di vaccinazione, permettendo al virus vivo contenuto nel vaccino orale contro la poliomielite di riacquistare forza e diffondersi rapidamente. Nonostante il vaccino sia stato ritirato a livello globale nel 2016, alcuni focolai si sono sviluppati nel 2023 in paesi tra cui Congo, Yemen, Nigeria, Sudan e Somalia. Un caso è stato registrato nello stesso anno in Egitto, stato confinante con Gaza, nonostante siano richiesti ulteriori accertamenti sulla fonte del virus. È improbabile che il virus provenga da Israele, paese in cui non si rilevano casi dal 2022, come riportato da The Conversation

L’esercito israeliano ha dichiarato di aver iniziato a vaccinare il suo personale militare, lavorando nel frattempo con le organizzazioni internazionali per consegnare il vaccino alla popolazione palestinese, riporta Reuters. Tuttavia, una vera e propria campagna di vaccinazione di massa è resa difficile nell’arrivo degli operatori umanitari e delle forniture mediche. «Un cessate il fuoco è essenziale, non solo per il rilascio dei nostri ostaggi, ma anche per riabilitare il sistema sanitario a Gaza» affermano otto professori in un articolo pubblicato su Haaretz «non si tratta di politica, ma della salute e della vita di tutti i residenti della regione».

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