La Russia ha intensificato i suoi sforzi per consolidare la propria influenza in Africa, ospitando a Sochi la prima conferenza ministeriale del Forum di Partenariato Russia-Africa. Questo evento ha l’obiettivo di rafforzare i legami politici ed economici con i paesi africani, sfidando l’isolamento imposto dalle sanzioni occidentali. Il presidente Vladimir Putin, attraverso un discorso del ministro degli Esteri Sergei Lavrov, ha promesso un “sostegno totale” all’Africa, in particolare nella lotta contro il terrorismo jihadista.
Diversi paesi africani, come il Mali e il Burkina Faso, hanno abbandonato le tradizionali alleanze occidentali, accusando le ex potenze coloniali di mantenere rapporti “neo-coloniali” e rivolgendo le loro speranze verso Mosca. Secondo la BBC, il ministro degli Esteri maliano Abdoulaye Diop ha evidenziato la “sincera” collaborazione russa, annunciando nuove iniziative congiunte in settori come energia, telecomunicazioni e risorse minerarie. Nel frattempo, il gruppo russo di mercenari Wagner, ora chiamato Africa Corps dal ministero della Difesa russo, continua a fornire supporto militare alle giunte del Sahel, che hanno ordinato il ritiro delle truppe francesi e delle Nazioni Unite.
Il Cremlino esalta la crescente cooperazione con il continente africano, con Lavrov che sottolinea come i rapporti si stiano rafforzando “su tutti i fronti”. Come riportato da ABC News, Maria Zakharova, portavoce del ministero degli Esteri russo, ha affermato che l’evento ha “distrutto le sporche speranze” di isolamento della Russia. Inoltre, la collaborazione si espande anche nei settori tecnologico e nucleare, con paesi come il Ruanda che stringono accordi per la costruzione di centrali nucleari e la formazione di esperti locali.
Sebbene la promessa di Putin di raddoppiare il commercio con l’Africa non si sia ancora concretizzata e le spedizioni militari non abbiano fatto progressi significativi nella lotta contro i militanti islamisti, la Russia continua a esercitare la sua influenza, spesso in cambio di risorse naturali, senza intromettersi nella governance interna dei partner africani. La strategia russa di presentarsi come un alleato affidabile, lontano dalle ingerenze occidentali, sta guadagnando terreno, consolidando il Cremlino come un attore chiave nel futuro del continente.