Il nuovo anno si apre all’insegna di una notizia lanciata da Bloomberg secondo cui il Governo italiano starebbe negoziando con la società di Elon Musk, SpaceX, un accordo da 1,5 miliardi di euro per la fornitura di servizi di telecomunicazione satellitare. Come riporta Politico, durante il primo weekend del 2025, Giorgia Meloni si è recata a Mar-a-Lago per un incontro con il Presidente eletto Donal Trump. Lunedì 6 gennaio, quasi a conferma della notizia fresca di stampa, Musk scrive su X di essere «pronto a fornire all’Italia la connettività più sicura e avanzata».
La riposta di Palazzo Chigi arriva il giorno stesso, con una nota che smentisce la firma di «contratti» o accordi tra «il Governo italiano e la società SpaceX per l’uso del sistema di comunicazioni satellitari Starlink», asserendo che quelle tra l’azienda e l’esecutivo sono «interlocuzioni» che «rientrano nei normali approfondimenti» tra Stato e società.
Le opposizioni non ci stanno, e chiedono al Governo di riferire in Parlamento. Antonio Misiani, senatore del Partito Democratico, afferma che se l’accordo dovesse essere confermato rappresenterebbe «un’inaccettabile svendita della sovranità nazionale». L’argomentazione principale delle opposizioni si incentra infatti sull’inaccettabilità dell’acquisto di servizi dalla società privata di un «tycoon strettamente legato all’ultradestra statunitense», piuttosto che da società italiane o europee.
Secondo Bloomberg, l’ultima visita di Meloni a Trump sarebbe stata l’occasione per rafforzare le trattative in corso, affermazione anch’essa smentita da Palazzo Chigi, che considera «semplicemente ridicola la notizia che il tema di SpaceX sia stato trattato durante l’incontro con il Presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump».
Ciononostante, Reuters ricorda le parole del Ministro della Difesa italiano Guido Crosetto, che a novembre 2024 aveva indicato Musk come la persona a cui rivolgersi per quanto riguarda il campo della connettività satellitare in orbita bassa. «Si può pensare a un sistema alternativo, e l’Europa lo sta facendo, ma ci vorranno 10-15 anni», aveva asserito il Ministro.
Tra i sistemi alternativi c’è il progetto IRIS² dell’Ue, che il rappresentante di Musk in Italia, Andrea Stroppa, ha definito su X «lungo e costoso» rispetto alla tecnologia Starlink, che farebbe risparmiare all’Italia oltre 8 miliardi di euro. Un altro sistema sarebbe la realizzazione, da parte dell’Italia, di una costellazione satellitare propria.
Tuttavia, l’opposizione italiana non è l’unica a mettere in guardia da un eventuale accordo con Starlink.
Politico riporta infatti le voci di Alexandra Geese, parlamentare europea tedesca del partito The Greens, secondo cui l’accordo mette in ballo la sicurezza europea, in quanto «consegna il Governo italiano, la difesa e la comunicazione militare nelle mani di un proto-fascista imprevedibile», e quella di Matthew Hodgson, co-fondatore di Matrix, il quale sostiene che in caso di malfunzionamento o ritiro dei servizi di Musk, l’Italia rimarrebbe isolata, pagando a caro prezzo il suo eccessivo affidamento a SpaceX.