È iniziata da meno di un mese, ma la nuova amministrazione Trump sembra impaziente di portare a termine tutte le promesse fatte in campagna elettorale. Sul fronte economia nazionale, sono già state attivate delle misure ben precise: si tratta di dazi sulle importazioni canadesi, messicane e cinesi, con lo scopo di far crescere l’economia statunitense, proteggere quanti più posti di lavoro e aumentare il gettito fiscale, come riporta la BBC. Tuttavia, la manovra finanziaria è una medaglia a due facce, ed entrambe prevedono un guadagno assicurato per gli USA. Attraverso la minaccia di dazi del 25% contro Canada e Messico, Trump sembra infatti mantenere l’altra grande promessa fatta in campagna elettorale, quella sullo stop ai migranti provenienti dai due paesi. Lo scorso lunedì, gli USA hanno infatti concesso una “tregua” di 30 giorni, durante i quali Canada e Messico si impegnano in cambio a schierare le loro truppe al confine con gli Stati Uniti per bloccare le migrazioni, ritardando così quella che la BBC definisce «una dannosa guerra commerciale».
Non è tutto. Il Primo Ministro canadese Trudeau si è impegnato a schierare ulteriori risorse per fermare il flusso di fentanyl verso gli Stati Uniti, in un piano per la sicurezza dei confini che prevede anche una task force pronta a collaborare con gli USA per combattere criminalità e riciclaggio di denaro.
Il Messico otterrà invece in cambio una limitazione all’ingresso di armi.
Sul fronte cinese, al contrario, non è stato trovato alcun tipo di accordo. Dopo l’entrata in vigore di dazi del 10% imposti dagli USA, Pechino ha annunciato tariffe del 15% sulle importazioni di carbone e di gas naturale liquefatto, e del 10% su petrolio greggio e macchine agricole.
Sul Medio Oriente invece, Trump ha recentemente annunciato l’intenzione di impossessarsi della Striscia di Gaza, azione che potrebbe avvenire «senza escludere l’uso di truppe statunitensi», come riporta la CNN. La notizia arriva dopo una conferenza stampa tenuta con il Presidente israeliano Netanyahu, nella quale il tycoon ha affermato: «ci impossesseremo della Striscia e ci occuperemo dello smantellamento di tutte le bombe inesplose», e ancora «ci sbarazzeremo dei palazzi distrutti», con l’intenzione di radere al suolo quanto necessario per creare «una Riviera del Medio Oriente».
L’obiettivo è dunque che i gazawi lascino la loro casa per un nuovo territorio, come riporta la CNN. Netanyahu la definisce «un’idea straordinaria».
Ma nella fitta agenda delle promesse da mantenere, l’Unione Europea sembrerebbe essere il prossimo punto, per quanto riguarda i dazi sulle importazioni. Come riporta Euronews, Trump ha infatti affermato che i 27 paesi dell’Unione «non comprano praticamente niente» dagli USA, al contrario di questi ultimi. La risposta dell’UE non si è fatta attendere: Ursula von der Leyen ha dichiarato che l’Unione «è pronta a negoziati difficili» ma «proteggerà i propri interessi», agendo nella “European Way”, il suo tratto emblematico in un mondo che appare sempre più polarizzato.