Un devastante incendio ha colpito il nightclub Pulse a Kočani, in Macedonia del Nord, nella notte tra il 16 e 17 marzo, causando almeno 59 morti e oltre 150 feriti. Il rogo è scoppiato intorno alle 02:30 ora locale, durante un concerto del duo hip-hop DNK, a cui assistevano 500 persone.
Secondo la BBC, le fiamme sarebbero state innescate da scintille di dispositivi pirotecnici che hanno incendiato il soffitto del locale, composto da materiali infiammabili. Video verificati mostrano il fuoco propagarsi rapidamente mentre alcuni tentavano di spegnere le fiamme anziché evacuare. Il panico è aumentato poiché il locale aveva un’unica uscita accessibile, mentre la porta di emergenza era bloccata e priva di una maniglia interna.
La struttura, un ex magazzino di tappeti, era stata trasformata in un nightclub senza autorizzazioni valide. Il ministro dell’Interno, Pance Toskovski, ha dichiarato che il locale operava senza licenza e ha sollevato sospetti su episodi di corruzione. Le ispezioni hanno rivelato carenze nei sistemi di sicurezza, tra cui l’assenza di un impianto antincendio adeguato e vie di fuga non a norma.
Molte vittime erano giovani tra i 18-20 anni, ma tra i deceduti e i feriti vi erano anche minorenni, come confermato dalla Croce Rossa locale. Il dottor Vladislav Gruev, specialista in chirurgia ricostruttiva, ha dichiarato che molti pazienti presentavano ustioni di secondo e terzo grado su testa, collo e torso. Alcuni feriti in condizioni critiche sono stati trasferiti in ospedali specializzati in Bulgaria, Grecia, Serbia e Turchia.
Il governo ha dichiarato sette giorni di lutto nazionale. Il primo ministro, Hristijan Mickoski, ha definito l’incendio una «tragedia senza precedenti per il Paese», mentre la presidente Gordana Siljanovska-Davkova ha sottolineato la necessità di rafforzare le norme di sicurezza. Anche i leader europei, tra cui Ursula von der Leyen e Aleksandar Vučić, hanno espresso solidarietà al paese.
The Guardian riporta che l’episodio ha scatenato un’ondata di indignazione. Migliaia di persone sono scese in piazza a Kočani e in altre città per chiedere giustizia per le vittime e denunciare la corruzione. Durante una protesta, alcuni manifestanti hanno preso di mira un locale associato al proprietario del Pulse.
L’inchiesta ha portato all’arresto di diversi individui, tra cui l’ex ministro dell’Economia Kreshnik Bekteshi e alcuni funzionari statali, accusati di aver rilasciato illegalmente la licenza del club. Il procuratore Ljupco Kocevski ha dichiarato che la discoteca non disponeva di un impianto di allarme antincendio, aveva solo due estintori e non rispettava le normative di sicurezza. Inoltre, il numero di presenti al momento della tragedia era almeno il doppio della capienza autorizzata.
In risposta alla protesta pubblica, il governo ha avviato controlli su altri locali notturni, rivelando irregolarità. Mickoski ha affermato di essere rimasto «scioccato» nello scoprire che nel 2024 erano state rilasciate solo 12 licenze ufficiali per nightclub, mentre il numero effettivo di locali operativi era molto più alto.
Nel frattempo, le proteste continuano a Skopje e in altre città, per chiedere riforme concrete. La tragedia del Pulse ha evidenziato gravi negligenze in materia di sicurezza e un problema strutturale legato alla corruzione e alla mancanza di controlli.