giovedì, 12 Giugno 2025
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La corte suprema frena Trump: stop alle espulsioni lampo dei venezuelani

Il blocco alle deportazioni è stato confermato dai giudici supremi, che mettono in discussione l’uso di una legge di guerra del 1798 contro presunti membri di gang

La Corte Suprema degli Stati Uniti ha respinto la richiesta dell’amministrazione Trump di rimuovere il blocco temporaneo alle deportazioni di alcuni cittadini venezuelani, accusati – senza prove certe  – di appartenere a gang criminali, La notizia, riportata dal The Guardianruota attorno a un provvedimento d’urgenza, promosso dagli avvocati di alcuni detenuti in Texas, che ha sollevato dubbi costituzionali sull’uso dell’Alien Enemies Act, una legge risalente al 1798.

L’amministrazione ha tentato di invocare questa norma ottocentesca per giustificare le espulsioni rapide, sostenendo che i soggetti in questione rappresentassero una minaccia per la sicurezza nazionale. Tuttavia, come riporta The Guardian, alcuni documenti declassificati hanno smentito la tesi secondo cui il governo venezuelano orchestrerebbe le attività criminali del gruppo Tren de Aragua, designato da Trump come organizzazione terroristica straniera.

Il caso è stato sollevato da un ricorso dell’American Civil Liberties Union (ACLU), che ha denunciato la mancanza di garanzie processuali per i cittadini coinvolti. Secondo la Corte, i detenuti devono avere un «tempo ragionevole» per contestare la propria espulsione. Le dodici ore previste dall’amministrazione sono state giudicate insufficienti, anche in considerazione del fatto che alcune deportazioni si sono già tradotte in errori gravi.

È il caso, emblematico, di Kilmar Abrego Garcia, residente nel Maryland, erroneamente espulso in un carcere salvadoregno nonostante un ordine contrario della stessa Corte Suprema. «La corte ha preso atto del peso degli interessi in gioco per i detenuti», si legge nell’opinione dei giudici, che hanno definito «inadeguato» un preavviso di 24 ore privo di informazioni sui diritti di difesa.

I giudici Samuel Alito e Clarence Thomas hanno espresso dissenso, sostenendo che la sicurezza nazionale dovrebbe prevalere. Ma la maggioranza ha ribadito che l’uso di poteri straordinari deve comunque rispettare i principi costituzionali, anche in tempo di pace.

Nel frattempo, Donald Trump ha reagito con forza sui social scrivendo: «La Corte Suprema non ci permette di espellere i criminali dal nostro Paese!» e accusando i giudici di voler proteggere «assassini, trafficanti e pazzi».

Questo episodio si inserisce in un più ampio contenzioso sull’uso dei poteri presidenziali in materia di immigrazione. Secondo The Guardian, almeno tre giudici federali hanno finora ritenuto inappropriato l’utilizzo dell’Alien Enemies Act in questo contesto.

Carla Cuarto
Studentessa del Corso di Laurea in Economia e Management
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