giovedì, 29 Maggio 2025
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Elezioni in Venezuela: nuova vittoria di Maduro

Il chavismo colpisce ancora. Le elezioni in Venezuela hanno avuto un risultato tutt’altro che inaspettato e, dopo le parlamentari del luglio 2024, ci si interroga sulla stabilità della democrazia

Domenica 25 maggio si sono tenute le elezioni legislative e regionali in Venezuela, con un’affluenza ai minimi storici, dovuta anche all’appello delle opposizioni a non andare a votare.

«Abbiamo smontato questa grande farsa», ha affermato la leader dell’opposizione Machado, dopo l’invito a boicottare le elezioni «lasciando i seggi vuoti».

A pochi giorni dal sequestro del braccio destro di Machado, Juan Pablo Guanipa, catturato dal governo di Maduro, che lo ha definito «uno dei capi della rete terroristica dell’opposizione», come riporta la BBC, il partito del Presidente venezuelano continua a primeggiare. Il chavismo ha vinto in 23 governatorati su 24, ottenendo l’82,68% dei voti nelle liste nazionali del Parlamento. Swissinfo riporta le parole del Presidente dopo la vittoria: «Oggi abbiamo dimostrato il potere del chavismo», ha affermato. «Questa è la vittoria della pace e della stabilità di tutto il Venezuela». Un concetto di pace che ben si allontana dalla definizione comune, in totale dissonanza anche con il concetto di democrazia. La cattura di Guanipa, insieme a quella di altre 69 persone, è avvenuta infatti a seguito delle affermazioni dell’opposizione dopo le elezioni parlamentari dello scorso 28 luglio, le quali avevano dimostrato la truffa elettorale del governo di Maduro e l’effettiva vittoria del loro candidato Edmundo González. «Tra i prigionieri ci sono dirigenti politici, difensori dei diritti umani, giornalisti e attivisti», ha affermato Machado, sottolineando che «questo è terrorismo puro».

Tuttavia, l’opposizione non è stata unanime sull’astensione al voto nelle elezioni di domenica. Swissinfo afferma infatti che una piccola parte si è staccata, seguendo la leadership del due volte candidato alla presidenza Henrique Capriles, ex deputato al Congresso Nazionale, e andando dunque a votare.

«Cos’è meglio, avere una voce e lottare dentro il Parlamento o lasciare interamente il Parlamento al Governo?», ha affermato Capriles.

Intanto, le tensioni tra la Guyana e il Venezuela per il controllo sulla regione dell’Esequibo continuano a essere forti. La ricca zona petrolifera, che Venezuela e Guyana si contendono da ormai tanti anni, appartiene al massiccio della Guyana ed è sotto la sua amministrazione. Quest’ultima si è inoltre appellata alla Corte Internazionale di Giustizia per richiedere il riconoscimento giuridico dei confini del territorio, già stabiliti in una sentenza del 1899.

Maduro, tuttavia, non ha intenzione di cedere, e si rivolge così al suo corrispettivo guyanese, Irfaan Ali: «molto prima di quanto non si aspetti, dovrà sedersi a conversare con me, e accettare la sovranità del Venezuela».

Laura Vargiu
Studentessa della Facoltà di Interpretariato e Traduzione
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