sabato, 14 Giugno 2025
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Attacchi coordinati in Colombia: un paese in crisi

Attacchi coordinati scuotono il sud-ovest della Colombia, con morti e feriti. La crescente violenza alimenta timori di un ritorno alla guerra civile

La Colombia è stata colpita da una serie di attacchi violenti che hanno scosso il sud-ovest del paese. A riportare l’accaduto è il The Guardian. Almeno sette persone sono morte e più di 50 sono rimaste ferite. Gli aggressori hanno lanciato 19 attacchi in diverse città, tra cui Cali, la terza più grande del paese. Obiettivi civili, edifici comunali e forze di polizia sono stati colpiti in una serie di esplosioni e sparatorie.

La polizia ha confermato che gli attacchi sono stati eseguiti con autobombe, motobombe e colpi di fucile. Secondo alcune fonti, anche un drone sarebbe stato utilizzato. Il capo della polizia, Carlos Fernando Triana, ha dichiarato che due agenti di polizia sono morti. Si riportano anche diverse vittime civili.

A Cali e nelle città vicine di Villa Rica, Guachinte e Corinto, i giornalisti hanno documentato la devastazione. I veicoli distrutti e i resti bruciati mostrano l’intensità degli attacchi.

Un racconto inquietante arriva da Luz Amparo, una residente di Corinto, che ha dichiarato che pensava si trattasse di un terremoto. Il suo panificio è stato distrutto dall’esplosione. La gente del posto ha visto il suo negozio raso al suolo in pochi secondi.

La responsabilità di questi attacchi è stata attribuita a gruppi dissidenti delle FARC, l’ex guerriglia colombiana. Tuttavia, alcuni esperti indicano che l’autore principale potrebbe essere l’Esercito Maggiore Centrale (EMC), una potente fazione armata. Elizabeth Dickenson, dell’International Crisis Group, ha dichiarato che gli attacchi sono stati “ben coordinati” e dimostrano la crescente capacità operativa del gruppo.

Secondo Dickenson, l’EMC potrebbe aver reagito a un’operazione militare in corso contro uno dei suoi leader, Iván Mordisco. Questo potrebbe spiegare l’offensiva violenta. Nonostante la minaccia, il gruppo non ha rivendicato ufficialmente gli attacchi, ma ha diffuso avvisi per la popolazione.

La violenza politica ha colpito anche la capitale. Tre giorni prima degli attacchi a Cali, il senatore Miguel Uribe è stato colpito da due colpi di pistola durante la sua campagna elettorale a Bogotá. Uribe è in condizioni critiche. La sua famiglia ha denunciato il clima di violenza crescente che minaccia la stabilità del paese.

In una nazione che ha già vissuto anni di violenze, l’insicurezza crescente preoccupa la popolazione. Molti temono che la Colombia stia tornando agli anni più oscuri della sua storia, quando la guerriglia, i cartelli della droga e gli omicidi politici dominavano la scena.

Gli attacchi di martedì sono l’ennesima manifestazione di un conflitto che non sembra avere fine. La Colombia sta affrontando una nuova ondata di violenza che minaccia di destabilizzare il paese. La reazione del governo sarà decisiva per evitare un ritorno al caos degli anni passati. Ma la strada verso la pace appare ancora lunga e difficile.

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