mercoledì, 12 Marzo 2025
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Soldati ucraini: tra cicatrici invisibili e speranze fragili

Il centro Lissova-Poliana a Kiev offre assistenza ai militari colpiti dalla guerra, mentre le tensioni internazionali aggravano un quadro già complesso.

Dal febbraio 2022, quando l’invasione russa ha segnato l’inizio di un conflitto prolungato, migliaia di soldati e ex prigionieri di guerra ucraini hanno dovuto fare i conti con traumi profondi. Il centro di salute mentale e riabilitazione Lissova-Poliana, situato nei pressi di Kiev in un ex centro benessere sovietico immerso in una natura austera, rappresenta oggi un punto di riferimento imprescindibile per chi cerca di riconquistare un equilibrio psicologico dopo anni di esperienze estreme.

Il percorso di cura, che si estende per un periodo compreso tra tre settimane e due mesi, è strutturato per contrastare lo stress post-traumatico, le commozioni cerebrali e altri disturbi nervosi. Il team di specialisti lavora con dedizione per fornire un supporto integrato, indispensabile affinché i pazienti possano prepararsi al ritorno sul fronte con una maggiore stabilità mentale. In questo contesto, la cura dei traumi invisibili assume un’importanza strategica, poiché il benessere psicologico è strettamente legato alla capacità di riprendersi e continuare a combattere.

Il quadro non è però esclusivamente medico. Le pressioni e le tensioni del palcoscenico internazionale si fanno sentire in maniera diretta anche all’interno del centro. Secondo quanto riportato da Le Monde, le dinamiche geopolitiche, in particolare il riavvicinamento tra Stati Uniti e Russia e le pressioni di Donald Trump sul presidente Volodymyr Zelensky affinché firmasse un accordo di cessate il fuoco, hanno amplificato l’incertezza e l’ansia tra i militari. Tali pressioni esterne influenzano quotidianamente la vita dei pazienti, peggiorando ulteriormente una situazione già estremamente fragile.

La direttrice del centro, Kseniia Voznitsyna, ha dichiarato: «Si percepisce costantemente il peso delle notizie internazionali, che si intreccia con le sofferenze personali dei nostri militari, rendendo il percorso di recupero ancora più difficile». Questa constatazione, riportata anche da Le Monde, evidenzia come le tensioni politiche possano incidere direttamente sulla salute mentale dei soldati, aumentando il carico emotivo e psicologico in un momento in cui il bisogno di stabilità è massimo.

Con oltre 10.000 soldati trattati dal 2022, il centro Lissova-Poliana è diventato fondamentale nella gestione dei traumi psicologici derivanti dalla guerra. La professionalità e l’esperienza del team sanitario sono essenziali per affrontare le complesse dinamiche emotive che i soldati devono fronteggiare. Ogni paziente, infatti, affronta un doppio percorso: quello fisico, per curare le ferite visibili, e quello psicologico, per superare il peso delle esperienze traumatiche e delle pressioni esterne.

Il trattamento dei traumi invisibili è diventato cruciale in un contesto globale che non lascia spazio alla tregua. La psiche dei soldati ucraini è messa alla prova non solo dalla violenza del conflitto, ma anche dall’incertezza politica che minaccia di definire il loro destino. Si tratta di una sfida che esige un impegno deciso e coordinato da parte della comunità internazionale, affinché il supporto psicologico e sanitario sia continuativo, mirato e adeguato alle reali necessità. Solo così sarà possibile offrire loro l’aiuto necessario per superare le cicatrici invisibili che la guerra impone, permettendo loro di affrontare un futuro incerto con la dignità e la forza che ogni soldato merita.

Angelica Di Carlantonio
Studentessa della facoltà di Investigazione, criminalità e sicurezza internazionale
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