giovedì, 15 Maggio 2025
HomeNotizie dal mondoScontri a Tripoli dopo l’uccisione del capo delle milizie Abdelghani al-Kikli

Scontri a Tripoli dopo l’uccisione del capo delle milizie Abdelghani al-Kikli

Le violenze a Tripoli sono esplose dopo l'uccisione di Abdelghani al-Kikli, noto come Gheniwa, leader della milizia Apparato di supporto alla stabilità (SSA), il che suscita preoccupazioni di una maggiore destabilizzazione della Libia

Tripoli è stata scossa per due notti consecutive da scontri intensi, dal 12 al 14 maggio 2025, alimentato il timore di una escalation nella capitale libica. Gli scontri, tra i più gravi degli ultimi anni, si sono placati mercoledì mattina circa un’ora dopo l’annuncio di un cessate il fuoco da parte del governo. Le autorità hanno parlato di almeno sei vittime, tra cui Abdelghani al-Kikli, noto come Gheniwa, leader della milizia Apparato di supporto alla stabilità (SSA) e figura chiave del panorama militare tripolino.

Secondo The Guardian, al-Kikli è stato ucciso durante un incontro con membri della Brigata 444, fazione armata che sostiene il Primo Ministro Abdulhamid al-Dbeibah. La sua morte ha innescato scontri violenti tra gruppi rivali, riducendo il predominio della SSA e rafforzando la posizione della Brigata 444. L’incidente ha visto coinvolti anche gruppi provenienti da Misrata, città della Libia orientale, che hanno avviato offensive contro le milizie della capitale.

Il governo libico ha dichiarato di aver avviato un’operazione militare per fermare l’influenza delle milizie irregolari nella capitale, come scrive CNN. Questo intervento potrebbe rafforzare la posizione di al-Dbeibah, alleato della Turchia. L’uccisione di al-Kikli e la conseguente sconfitta del suo gruppo lasciano le Forze speciali di deterrenza (Rada) come l’ultima grande milizia ancora indipendente dal governo centrale.

Al Jazeera riporta che le forze di polizia hanno imposto un coprifuoco, mentre diverse scuole sono rimaste chiuse. Le strade di Tripoli sono rimaste deserte, mentre il governo ha mobilitato diversi gruppi armati per contenere la violenza, che ha anche coinvolto fazioni rivali che combattono per il controllo della città.

La Libia vive una situazione di instabilità quasi permanente dal 2011, anno della caduta di Muʿammar Gheddafi. Dal 2014 il paese è diviso tra due governi: quello di Tripoli, guidato da al-Dbeibah, e quello dell’est, sostenuto dal generale Khalifa Haftar. Sebbene un cessate il fuoco sia in vigore dal 2020, le milizie rivali continuano a contendersi il controllo dei territori.

La morte di Gheniwa, accusato in passato di violazioni dei diritti umani, potrebbe rappresentare un punto di svolta nei delicati equilibri di Tripoli. Tuttavia, le prospettive di una stabilizzazione duratura restano incerte.

Alessia Gjuzi
Studentessa di Investigazione, Criminalità e Sicurezza Internazionale all'Università degli Studi Internazionali di Roma (UNINT)
RELATED ARTICLES

In evidenza

I più letti