lunedì, 17 Novembre 2025
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Sanae Takaichi: prima donna alla guida del Giappone

Il Giappone elegge il suo primo ministro donna, ma il Paese prende posizioni sempre più conservatrici.

Il 21 settembre Sanae Takaichi è diventata la nuova Prima ministra del Giappone, divenendo la prima donna a ricoprire tale carica nella storia del Paese del Sol Levante. 

Leader del partito Liberal Democratico (LDP), allieva del defunto Shinzo Abe e apertamente ispirata alla figura di Margaret Thatcher, la nuova premier si è proposta come la “Iron Lady” nipponica. La sua vittoria elettorale ha avuto un’eco sia a livello nazionale, sia internazionale. Secondo le stime del Global Gender Gap Report del 2025, il Giappone si colloca al 118° posto su 148 Paesi per uguaglianza di genere; una posizione che riflette la sottorappresentanza femminile nella vita politica. 

Questa vittoria si colloca su un doppio binario. Da un lato si apre uno spazio per le donne nella politica, dall’altro rimangono centrali ideologie conservatrici e tradizionali senza una possibilità concreta di vedere un ampliamento dei diritti femminili nella società nipponica. Infatti, la composizione del suo gabinetto ha già deluso le aspettative in materia di genere, con solo due donne su diciannove membri del governo, come riportato da Nippon.com

Takaichi si propone per il rispetto dei valori tradizionali giapponesi, opponendosi alla revisione della legge che attualmente obbliga le coppie sposate ad adottare un solo cognome, quello del marito. Le sue affermazioni riguardo all’equilibrio tra vita privata e lavorativa riflettono le sue posizioni conservatrici, affermando la necessità di eliminare questo concetto. Secondo critici ed osservatori di NBCNews, questa controversa affermazione rafforza la convinzione secondo la quale le donne debbano scegliere tra carriera e maternità. Si è inoltre schierata contro il riconoscimento del matrimonio tra coppie omosessuali, seppure si dichiara contro la discriminazione nei confronti della comunità LGBTQ+, come riporta BBC.

Il Giappone e la sua nuova PM si trovano ad affrontare una grande crisi economica causata dall’aumento dell’inflazione e da una popolazione sempre più anziana, accompagnata da un crescente declino delle nascite. The Guardian riporta il suo piano per ravvivare la crescita economica. Si prevede un taglio all’imposta sulle vendite in Giappone e un focus sugli investimenti. Il piano prevede inoltre nuove regolamentazioni per l’immigrazione, introducendo permessi di lavoro a lungo termine senza possibilità di fare richiesta di residenza permanente. In Giappone si è documentato uno storico aumento di lavoratori migranti, sebbene essi corrispondano solo al 3% della popolazione. Nonostante la necessità di giovani che colmino un vuoto enorme nella forza lavoro, lo slogan della campagna elettorale di Takaichi è stato “Prima il Giappone!”, come ricorda il giornale britannico

La visione politica in materia di difesa ed esteri segue la via del suo mentore. Con l’idea di ribaltare la storica posizione pacifista del Paese, intende aumentare le spese per la difesa e il riarmo del 2%, riporta The Guardian. Takaichi si è spinta oltre, chiedendo di allentare le restrizioni costituzionali sulle Forze di Autodifesa del Paese, a cui è vietato avere capacità offensive.

L’ascesa di Takaichi non garantisce alcuna sicurezza per l’innovazione del Paese, né tanto meno per colmare il gender-gap. La PM è l’ennesimo esempio di “femminismo abusivo”, definito dalla ricercatrice statunitense Rosalind Dixon come l’uso della retorica della parità di genere e della rappresentanza femminile per legittimare agende politiche che, in realtà, perpetuano le disuguaglianze. Altri esempi sono stati per l’appunto Margaret Thatcher, Marine Le Pen e Giorgia Meloni. Quest’ultima ha telefonato, come riportato dalla pagina ufficiale del Governo Italiano – Presidenza del Consiglio dei Ministri, alla premier giapponese per congratularsi per vittoria e riaffermare la cooperazione bilaterale economica, commerciale, culturale e tecnologica e per aumentare la collaborazione nel settore della difesa. Sanae Takaichi rappresenta un perfetto esempio di un Paese che prova a cambiare rimanendo il più possibile ancorato elle tradizioni. 

Lisia Petrini
Studentessa della Facoltà di Interpretariato e Traduzione
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