Josep Borrell, Alto Rappresentante dell’Unione Europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza, mercoledì 5 gennaio, in visita presso la regione ucraina del Donbass ha discusso del conflitto in atto nel territorio, sostenendo che la sicurezza europea è legata alla sicurezza dell’Ucraina.
Nei confronti della Russia ha, inoltre, ribadito che in caso di un’invasione dell’Ucraina le conseguenze saranno gravi.
Durante la conferenza stampa, tenutasi a pochi chilometri dalla linea che separa i belligeranti, esercito ucraino da una parte e separatisti filorussi dall’altra, il politico spagnolo ha sottolineato l’importanza di creare un discorso di sicurezza europea che includa anche la questione ucraina.
La guerra del Donbass, tra lo Stato ucraino e i separatisti appoggiati dalla Russia, si aggrava ogni giorno di più, con un livello di tensioni, via via accumulate, ormai all’apice.
Attraverso la sua visita, dunque, l’Alto Rappresentante ha voluto affermare l’appoggio dell’Unione Europea verso l’Ucraina, dilaniata da un conflitto interno che risulta aggravato dalle tensioni con la Russia.
«La Russia sta concentrando truppe ed equipaggiamenti militari in maniera inusuale e assai repentina. Quindi, la nostra principale preoccupazione è ridurre le tensioni mediante negoziati e attraverso il fermo appoggio all’Ucraina» ha denunciato Josep Borrell; aggiungendo, inoltre, che qualsiasi aggressione militare contro l’Ucraina avrà gravi conseguenze.
Queste posizioni sono state molto apprezzate dall’Ucraina, dove il Ministro degli esteri, Dmytro Kuleba ha definito come “storica” la visita compiuta da Borrell; infatti, è stata la prima volta che, dal 2014, ovvero dall’inizio della guerra, un Alto Rappresentante dell’Unione Europea si sia recato presso la zona del conflitto.
Nella giornata di mercoledì 5 gennaio, anche Artis Pabriks, Ministro della difesa lettone, ha annunciato la decisione di appoggiare l’Ucraina esortando i Paesi alleati a fare lo stesso (durante la riunione a Kaunas in Lituania, il 21 dicembre scorso, le tre Repubbliche baltiche hanno dichiarato il loro immediato supporto e la piena cooperazione militare nei confronti dell’Ucraina).
Il governo della Lettonia ha, infatti, disposto l’invio di vari aiuti militari (come armi, munizioni, missili, veicoli militari, droni avanzati) e anche armi letali; sostenendo altresì, che l’Ucraina ha diritto a difendersi e per questo ha bisogno di mezzi per farlo.
Pabriks ha specificato, tuttavia, che le modalità di intervento armato nel Donbass saranno prese insieme al governo di Kiev.