La guerra che in queste settimane sta causando devastazione in Ucraina e numerosi problemi alla Russia avrà ripercussioni non solo su tutta l’Europa e il mondo occidentale, ma anche su molti paesi dell’Africa che, negli ultimi decenni, grazie a diversi accordi con i paesi dell’ex blocco sovietico, sono riusciti a crescere economicamente grazie alle importazioni di alcuni generi alimentari.
Molti economisti hanno manifestato preoccupazione circa le conseguenze a lungo termine che il conflitto provocherà, soprattutto perché sia l’Ucraina che la Russia hanno un ruolo fondamentale nel mondo come maggiori esportatori nel campo del commercio agricolo. In particolare, entrambi i paesi producono un quarto delle esportazioni di grano nel mondo, e alcune statistiche riportano che nel 2020 abbiano esportato almeno il 14% di mais e il 58% di olio di semi di girasole a livello globale.
Tuttavia, i recenti sviluppi della guerra e il fatto che molti analisti suppongono che il conflitto non durerà poco e che avrà delle ripercussioni sia sul breve che sul lungo termine, fanno pensare che alcune parti dell’Africa potrebbero ritrovarsi in una situazione di crisi a causa della mancanza di cibo nell’arco di tre o cinque mesi. Tra gli esperti che sostengono questa tesi c’è Wandile Shilobo, il capo economista della Agricultural Business Chamber del Sudafrica. Shilobo ha dichiarato alla CNN che in questi mesi il conflitto avrà un forte impatto sull’approvvigionamento di cibo soprattutto sul fronte dei prezzi. Se la guerra dovesse durare più di tre mesi, ci sarebbero gravi conseguenze per i paesi africani a cui sono rimaste solo le scorte di emergenza, che solitamente vengono immagazzinate in vista di un periodo non più lungo di cinque mesi. Inoltre, la situazione potrebbe rivelarsi catastrofica più del previsto a causa delle forti ondate di siccità nella regione orientale del continente, che hanno già provocato un cambiamento nei prezzi. Se la guerra dovesse protrarsi per molto, infatti, milioni di africani si ritroverebbero senza cibo.
I principali stati che importano beni agricoli dalla Russia e che vivrebbero un crollo nel mercato alimentare sono Nigeria, Egitto, Sudafrica, Algeria e Kenya. Oltre a ciò, le sanzioni imposte alla Russia potrebbero colpire duramente i paesi che dall’Africa esportano verso l’Europa orientale; il 7% degli agrumi e il 14% di mele e pere coltivate in Sudafrica sono destinati alla Russia. Ci sono poi paesi come l’Egitto e la Tunisia che esportano frutta e verdura.
L’economista Ndumiso Hadebe è d’accordo nell’affermare che l’Africa intera vivrà serie problematiche legate alla fornitura di beni e servizi sia nelle esportazioni che nelle importazioni da e per la Russia. Inoltre, esistono opinioni contrastanti circa il futuro dell’Africa e dei suoi rapporti con la Russia. Molti, come la docente universitaria russa Irina Filanova, credono che prendere le parti di qualcuno nel conflitto non gioverà all’Africa dal punto di vista economico.