venerdì, 22 Novembre 2024
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America Latina: i vaccini comuni sono in calo tra i bambini

L’UNICEF e l’Organizzazione Panamericana della Sanità avvertono che i vaccini contro la pertosse, la difterite e la poliomielite sono fortemente in calo

In America Latina gli indici di vaccinazione contro il covid-19 sono molto positivi e i dati che emergono fanno pensare a questa parte del continente come a un luogo in cui la vaccinazione è stata presa davvero sul serio. In paesi come l’Argentina, la Colombia, il Perù, il Brasile, l’Ecuador e il Paraguay, le percentuali di vaccinazioni complete sono molto al di sopra della media mondiale del 66,8%, e nel caso di paesi come il Cile, arrivano perfino al 92%. Tuttavia, alcune organizzazioni mondiali come l’UNICEF e l’Organizzazione Panamericana della Sanità (OPS) sottolineano come questi numeri non debbano distogliere l’attenzione da un grave problema presente nei paesi dell’America Latina, ovvero il calo che è stato registrato nella vaccinazione contro alcune malattie che si possono prevenire.

La pertosse, la difteria e la poliomielite tornano infatti ad essere motivo di preoccupazione per le autorità sanitarie del territorio latino-americano. La mancata vaccinazione apre le porte alla ricomparsa e alla crescita di disturbi che erano scomparsi o comunque controllati, come il morbillo, un virus altamente contagioso che è passato dal contagiare 500 persone nel 2013 a 23.000 nel 2019 e che dallo scorso anno ha registrato un focolaio in Brasile. Nei mesi di gennaio e febbraio del 2022, i casi registrati in tutto il mondo sono aumentati del 79% paragonati allo stesso periodo del 2021.

La direttrice esecutiva di UNICEF, Catherine Russell, afferma che il morbillo è più di una malattia pericolosa e potenzialmente mortale. È infatti anche un segnale precoce del fatto che ci siano delle brecce nella copertura mondiale di vaccinazione e i bambini vulnerabili non possono esserne le vittime.

Molte vaccinazioni necessarie nell’età infantile vengono saltate perché sia i governi che le popolazioni si sono concentrate per due anni sui vaccini contro il covid-19, e molti paesi hanno lasciato da parte dal 2019 le campagne di vaccinazione contro la difterite, il tetano e la pertosse.

Gli epidemiologi dell’OPS stimano che per evitare i focolai almeno il 95% della popolazione dovrebbe essere vaccinata. Da quasi cinque anni i conti nel territorio americano non tornano: nel 1971 l’America Latina ha eliminato il vaiolo, nel 1994 la poliomielite e nel 2017 il tetano neonatale, ma oggi i tassi di copertura nel vaccino contro la poliomielite sono in calo. L’UNICEF avverte che attualmente 1,5 milioni di bambini e bambine non hanno nemmeno la prima dose di vaccino contro queste malattie. In generale, un bambino e una bambina su quattro non hanno i vaccini necessari per proteggerli da malattie pericolose ma allo stesso tempo che si possono prevenire.

Secondo Clarissa F. Etienne, direttrice dell’OPS, se la situazione continuerà tutti pagheranno un prezzo molto alto in perdite di vite, aumento di disabilità ed enormi costi finanziari e lo ha affermato durante la Settimana di Vaccinazione delle Americhe. In questi giorni l’organizzazione aspira alla vaccinazione di 140 milioni di persone attraverso le campagne nazionali di ogni paese, e non solo contro il covid-19.

Megan Manduca
Studentessa della Facoltà di Interpretariato e Traduzione
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