Più di un milione di persone sono state costrette a lasciare le proprie case ad Haiti, in gran parte a causa dell’impennata della violenza delle bande, che ha devastato la capitale, Port-au-Prince. Secondo i dati riportati da Reuters, il numero degli sfollati è triplicato nel 2024, passando da 315.000 nel dicembre 2023 a oltre 1,04 milioni, con oltre la metà di loro costituita da bambini, principali vittime del collasso della sicurezza nel Paese. La violenza ha innescato una crisi umanitaria di proporzioni allarmanti, con un aumento dei casi di insicurezza alimentare e una scarsità di risorse vitali nelle aree rurali dove molti sfollati sono stati costretti a rifugiarsi.
Oltre a scuole, ospedali e chiese, anche ministeri e altri luoghi istituzionali sono stati occupati da sfollati. In questi spazi sovraffollati la vita è resa ancora più difficile dalla scarsità di cibo e acqua, e dalle crescenti difficoltà sanitarie. La capitale, un tempo punto nevralgico dell’economia e della cultura del Paese, è diventata una città fantasma, dove la vita quotidiana è ormai dominata dalla paura. Il potere delle bande cresce ogni giorno, anche a causa dell’inefficienza del sistema giudiziario del Paese, non in grado di far fronte all’emergenza, e degli interventi poco decisivi della comunità internazionale.
La Direttrice Generale dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM), Amy Pope, in una dichiarazione riportata da The Guardian afferma che «Haiti ha bisogno di un’assistenza umanitaria continua per salvare e proteggere le vite», esortando la comunità internazionale a mettere in atto misure concrete per affrontare le radici della violenza e della destabilizzazione del Paese. Una forza multinazionale di polizia, supportata dalle Nazioni Unite, è arrivata nel Paese caraibico a giugno del 2024 per cercare di ristabilire il controllo, ma finora ha fatto pochi progressi nei territori occupati dalle bande che, come riportato dalla BBC, controllano circa l’85% della capitale.
La tragedia umanitaria che sta travolgendo Haiti ha messo a nudo le fragilità del Paese e la necessità di un intervento internazionale più incisivo, con un’attenzione particolare alla protezione dei più vulnerabili. La crisi non accenna a diminuire e il popolo haitiano continua a vivere sotto una costante minaccia, mentre le bande consolidano il loro potere, infliggendo sofferenze a una popolazione che già combatte contro la povertà e l’instabilità politica.