Il primo soldato ad esser stato formalmente accusato per un crimine di guerra è il sergente russo di nome Vadim Shishimarin. Durante il processo, il giovane soldato, 21 anni di età, si è dichiarato colpevole dell’omicidio premeditato di un uomo di 62 anni.
I fatti risalgono al primo giorno di invasione russa dell’Ucraina. Il giovane proviene dalla regione siberiana di Irkutsk, e sedeva all’interno dell’aula protetto da una lastra di vetro.
Il crimine sarebbe avvenuto nel villaggio di Chupakhivka, nella regione di Sumy.
Secondo la ricostruzione dell’accusa, l’uomo avrebbe sparato con un fucile AK-74 un uomo disarmato, che al momento dell’accaduto stava parlando al telefono e pedalava in bicicletta.
I fatti risalgono al 28 febbraio.
Si riferisce anche che lui e altri quattro soldati sarebbero anche colpevoli di aver rubato un auto, a bordo della quale avrebbero incontrato la vittima. La prossima udienza del caso si terrà giovedì 19 maggio.
Inoltre, il procuratore Andriy Sinyuk, in seguito all’udienza di mercoledì 18, ha dichiarato che due testimoni saranno portati a testimoniare in aula.
Durante il processo, un’interprete traduceva per lui in russo.
Mosca, secondo quanto riportato da The Moscow Times, ha dichiarato di non essere a conoscenza di ciò che era successo, affermando inoltre che la sua capacità di azione a riguardo sarebbe “limitata” a causa della mancanza della sua “missione diplomatica”.
A questo processo potrebbero seguirne altri, in quanto Kiev annuncia di aver già in corso dei presunti casi di crimini di guerra, e di star procedendo con le indagini in merito. Giura inoltre di consegnare tutti i criminali colpevoli di tali crimini alla giustizia.