Il capo di stato senegalese Macky Sall, attuale presidente dell’Unione africana (UA), è giunto giovedì 2 giugno a Sochi, in Russia, per discutere con il suo omologo russo Vladimir Putin del conflitto in Ucraina e dello sblocco dell’export di grano.
L’UA spera di “contribuire ad una pausa nella guerra in Ucraina e al rilascio di scorte di cereali e fertilizzanti.”
In un messaggio inviato martedì ai vertici dei Paesi europei riuniti a Bruxelles, il presidente senegalese aveva chiesto di fare di tutto “per liberare le scorte di grano disponibili”.
Macky Sall aveva citato “lo scenario catastrofico di carenze e aumenti dei prezzi”. Ha sottolineato che la crisi attuale ha fatto seguito a quella del Covid-19 e che quest’ultimo aveva già aggravato la fame in Africa. Infatti, prima della guerra, Russia e Ucraina rappresentavano insieme il 30% delle esportazioni mondiali di grano. Secondo le Nazioni Unite, l’Africa nel 2020 aveva circa 282 milioni di persone che soffrivano di denutrizione.
Secondo il presidente senegalese, l’obiettivo è evitare una grave crisi alimentare in Africa. Perché oltre all’aumento del prezzo del grano, ora è l’impennata del prezzo dei fertilizzanti – prodotti principalmente in Russia, Ucraina e Bielorussia – a minacciare il raccolto. Secondo Macky Sall, questa impennata potrebbe portare a un crollo del 20-50% dei raccolti di cereali in Africa quest’anno.