domenica, 24 Novembre 2024
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Europa ed emergenza climatica: le temperature sono salite il doppio rispetto al resto del mondo

Il riscaldamento globale avanza inesorabile e i nuovi dati sull’Europa non sono per nulla incoraggianti

Il 2 novembre, la WMO (organizzazione meteorologica mondiale) ha pubblicato dei dati sul riscaldamento globale in vista della COP27: le temperature medie in Europa sono salite ad un ritmo doppio rispetto al resto del mondo e gli eventi atmosferici estremi (bombe d’acqua, ondate di calore, incendi, inondazioni) sono sempre più frequenti in tutto il continente, anche nelle zone in cui prima erano considerati fenomeni eccezionalmente rari.

Come riportato sul sito ufficiale della World Meteorological Organization, l’aumento della temperatura è stato di 0,5 gradi per decennio: un numero preoccupante di cui le conseguenze sono già visibili anche sui ghiacciai alpini, che si sono ritirati di ben 30 metri dal 1997.

Nel solo anno 2021 vi sono state centinaia di morti soprattutto a causa di tempeste e alluvioni, danni stimati in circa di 50 miliardi dollari e disagi per milioni di persone. Le previsioni non sono rosee: il 2022 è stato uno degli anni più caldi di sempre ma in futuro potrebbe essere ricordato come uno dei più freschi. 

Nessuna società avanzata sembra essere al sicuro da tali eventi e ciò che è accaduto in Europa è un avvertimento di quel che potrebbe accadere anche in altre parti del mondo.

Nonostante ciò, la mitigazione di alcuni fenomeni atmosferici sarebbe avvenuta con successo grazie alle politiche ambientali e climatiche adottate a partire dagli anni 90. L’Europa è sulla strada giusta per diventare il primo continente a zero emissioni e potrebbe quindi aprire la strada per gli altri continenti tra cui l’Asia, dove India e Cina sono le due economie più inquinanti in assoluto.      

Rimane comunque molto difficile convincere tutti i governi del mondo a cooperare per ridurre le emissioni. Parte delle condizioni causate dal cambiamento climatico sarebbero ormai irreversibili e l’obiettivo finale è quello di rallentare più possibile il processo di riscaldamento piuttosto che fermarlo del tutto, ipotesi al momento irrealistica a causa degli interessi diversi di ogni paese e dei costi elevati.

Alessio Tibaldi
Studente di marketing per le relazioni internazionali
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