giovedì, 21 Novembre 2024
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Argentina: Muore Hebe de Bonafini, leader delle Madri di Plaza de Mayo

Si è spenta all'età di 93 anni Hebe de Bonafini, la storica leader delle Madri di Plaza de Mayo che affrontò la dittatura militare durante gli anni di piombo in Argentina

Lo scorso 20 novembre è morta Hebe de Bonafini, una delle figure più importanti della lotta per i diritti umani, leader delle Madri di Plaza de Mayo, l’associazione di donne che lottò contro il governo militare di Jorge R. Videla nell’Argentina degli anni ’70 e ’80. 

Hebe de Bonafini è stata una semplice casalinga fino al febbraio 1977, quando il figlio maggiore, Jorge, 26 anni, membro del Partito Comunista Marxista-Leninista, era stato rapito durante un’operazione di polizia nella città di La Plata, dove la famiglia viveva. Fu allora, all’età di quasi 50 anni, che Bonafini iniziò il suo attivismo politico.

Nonostante avesse cercato in tutti gli ospedali, le stazioni di polizia e le chiese, non riuscì ad avere notizie del figlio, e su consiglio di un avvocato presentò al Ministero dell’Interno un habeas corpus, un atto legale che avrebbe obbligato le autorità a riferire se stessero trattenendo qualcuno in custodia. Fu così che incontrò altre donne che stavano cercando i loro figli.

Il 30 aprile 1977, il gruppo di madri decise di recarsi in Plaza de Mayo, davanti alla sede del governo per portare una lettera al presidente de facto Jorge Rafael Videla, chiedendo informazioni sui loro figli. 

Nacque così la protesta emblematica delle Madri che si sarebbe ripetuta ogni giovedì alla stessa ora: la marcia in cerchio intorno alla Piramide, il monumento al centro della piazza, simbolo di libertà. Per riconoscersi tra la folla, le Madri adottarono un fazzoletto bianco, originariamente realizzato con un pannolino, per simboleggiare i loro figli.

Il fazzoletto divenne presto il loro simbolo e la loro marcia intorno alla piazza rappresentò una forma di protesta pacifica ma potente che riuscì ad attirare l’attenzione delle organizzazioni internazionali per i diritti umani e della stampa estera, in un momento in cui quasi tutti i media argentini erano censurati o funzionali al governo militare, che negava l’esistenza di rapimenti, detenzioni clandestine e sparizioni.

Nel 1986, dopo il ritorno della democrazia in Argentina, si accentuarono le differenze ideologiche sorte all’interno dell’Associazione delle Madri, portando alla scissione del gruppo in due. Una delle principali divergenze riguardò l’opportunità di continuare a concentrarsi sulla ricerca dei bambini sottratti dal governo militare: per Bonafini, l’importante non era trovare i resti degli scomparsi, ma portare avanti la lotta e gli ideali che avevano portato quei giovani a perdere la vita.

In un’intervista del 2012 a BBCMundo, affermò: «Se ci sono madri per le quali è importante che il corpo venga restituito e sepolto, è una decisione che spetta a loro. Non vietiamo loro di farlo».

In attesa di informazioni ufficiali sul funerale, domenica stessa, migliaia di persone hanno affollato Plaza de Mayo per renderle omaggio, e lì, dove Hebe ha combattuto, hanno fatto l’emblematico giro che le Madri facevano ogni giovedì.

Margherita Santoni
Studentessa della facoltà di Interpretariato e Traduzione
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