domenica, 24 Novembre 2024
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Aumentano i casi di “talpe” russe nei paesi dell’America del Sud

Le talpe non sono comuni spie: nascondono la loro vera identità costruendosi una nuova vita, in attesa di servire il proprio Paese

Il Governo russo sembra aver inviato “talpe” in tutto il Sudamerica. Russi che si nascondono tra argentini, brasiliani, peruviani, ecuadoriani, uruguaiani e tante altre nazionalità. Si tratta di agenti appartenenti a “cellule dormienti” che possono rimanere inattivi per anni, persino decenni, in attesa di un’opportunità per servire il Cremlino, secondo quanto riportato da El País.

La missione della “talpa” consiste nel creare una vita insospettabile, che può comprendere il formare una coppia e avere dei figli, studiare, lavorare e risiedere in uno o più Paesi prima di arrivare a una destinazione che potrebbe interessare Mosca. A quel punto, la “talpa” entrerà nella sua fase attiva.

Sono numerose le vicende riguardanti le “talpe” russe identificate in vari luoghi dell’America Latina. L’ultima risale a pochi mesi fa.

Il 5 dicembre 2022, la polizia slovena ha fatto irruzione negli uffici e nella casa di una famiglia a Lubiana, la capitale del Paese. Hanno arrestato una coppia di coniugi, Ludwig Gisch e María Rosa Mayer Muños, che viaggiavano con passaporto argentino, accusati di lavorare per Mosca.

Da allora, sono detenuti in isolamento e la Slovenia vuole processarli per spionaggio e falsificazione di documenti; potrebbero inoltre essere condannati a otto anni di carcere.

La Russia rimane in silenzio in pubblico, ma le tessere del domino sono iniziate man mano a cadere.

Il primo caso in Grecia, dove una donna è scomparsa poco dopo gli arresti di Gisch e Mayer Muños in Slovenia. I greci ritengono che sia fuggita a Mosca.

Poco dopo, il marito di Maria Tsallas, la presunta spia greca, ha dichiarato di essere brasiliano e di chiamarsi Gerhard Daniel Campos Wittich. Ha fatto perdere le sue tracce a gennaio, mentre si trovava in Malesia con lo zaino in spalla. Le autorità del posto sospettano si trovi anche lui a Mosca.

A ottobre 2022, il governo norvegese ha arrestato un altro presunto brasiliano che lavorava come accademico all’Università di Tromsø, José Assis Giammaria, ma la sua vera identità sarebbe quella di Michail Mikušin.

Le autorità olandesi hanno arrestato all’Aia un altro presunto brasiliano, Viktor Muller Ferreira, che stava cercando di infiltrarsi nella Corte penale internazionale (CPI) come stagista. Il suo vero nome sarebbe Sergej Vladimirovič Čerkasov.

Le autorità del Brasile continuano a indagare su come la Russia costruisca identità di copertura nel loro territorio.

In Uruguay, nel settembre 2022, il capo della sicurezza del presidente Luis Lacalle Pou è stato arrestato con l’accusa di far parte di una banda che emetteva certificati di nascita a russi in cui i genitori erano uruguaiani, per facilitare ai cittadini russi l’ottenimento di passaporti e documenti d’identità uruguaiani e, forse, generare nuove talpe.

In Argentina, il fatto che più di 10.500 donne russe si siano recate a Buenos Aires per partorire nell’ultimo anno ha destato sospetti. Siccome ogni nato in Argentina è per legge cittadino argentino e questo, a sua volta, facilita l’ottenimento della cittadinanza da parte della madre, si pensa sia stato un tentativo di insediare ulteriori talpe.

Questi sono solo alcuni dei casi individuati dalle autorità locali di ciascun Paese. Pertanto, l’America Latina continua a rimanere in allerta.

Gianluigi Micelli
Studente della Facoltà di Interpretariato e Traduzione
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