Sono 15.000 i lavoratori statali cui il Governo non ha rinnovato il contratto. Lo conferma Manuel Adorni, portavoce dell’esecutivo, affermando che «sono stati analizzati poco più di 70.000 contratti; di questi, 15.000 verranno interrotti», mentre «i restanti saranno rinnovati per sei mesi, e poi si continuerà con i licenziamenti». Questo quanto riportato dal quotidiano argentino Página 12.
La manovra del Governo, di stampo ultraliberista, sembra puntare il dito contro il settore pubblico, andando a privilegiare l’ambito privato nel campo dell’istruzione e non solo. Il quotidiano spagnolo El País riporta infatti l’intenzione di Milei di favorire l’istruzione privata. Tutti i genitori che iscriveranno i propri figli a scuole private riceveranno infatti dei voucher di circa 30 dollari al mese, utili per pagare in parte le spese d’istruzione. Si calcola che circa 2 milioni di studenti potranno beneficiarne.
L’istruzione statale ha invece subito dei tagli importanti, a cominciare dall’eliminazione del Fondo Nacional de Incentivo Docente (FONID), un fondo economico che lo Stato riservava alle amministrazioni provinciali come integrazione allo stipendio dei docenti. Tuttavia, con la cancellazione del fondo, i governi provinciali non riescono a coprire il disavanzo prodotto dal taglio delle somme che venivano erogate, traducendosi il tutto in un netto calo dello stipendio stesso dei docenti.
Inoltre, ai 15.000 dipendenti che hanno perso il lavoro si aggiungono i 9.000 impiegati pubblici nazionali cui non era stato rinnovato il contratto nei primi tre mesi di Governo di Milei.
La Asociación de Trabajadores del Estado (ATE), il principale sindacato dei lavoratori statali, ha organizzato diverse proteste e accusato il Governo di reprimere con la forza le opposizioni, utilizzando i fondi di cui ha privato i lavoratori per attuare una repressione contro questi ultimi. Secondo quanto afferma Rodolfo Aguilar, segretario generale di ATE, «non ci sono soldi per comprare da mangiare, né per i medicinali, ma ce ne sono per reprimere».
I lavoratori statali, sempre secondo le parole di Aguilar, riportate da El País, sono considerati dal Governo degli “ñoquis” (gnocchi). Con questo termine si indicano tutti i dipendenti fittizi, ossia quelli che si recano sul luogo di lavoro soltanto per ritirare lo stipendio, una volta al mese. Gli gnocchi vengono infatti generalmente serviti in Argentina il 29 di ogni mese, in concomitanza col giorno di paga.
Aguilar è sicuro che, di questo passo, «Milei e i suoi funzionari potrebbero rischiare di finire in prigione».