«La premier italiana è diventata protagonista nel Consiglio europeo e nel Parlamento europeo, dove guida il gruppo conservatore che farà da cerniera e sogna di promuovere un’alleanza sovranista che emargini la sinistra». Inizia così un lungo reportage del quotidiano madrileno El Mundo sul ruolo europeo della Presidente del Consiglio italiana, Giorgia Meloni.
Nel reportage di Pablo Suanzes, corrispondente da Bruxelles, si mette in evidenza come l’obiettivo della premier, sul lungo periodo, è di esportare un “modello italiano”, per cui le forze popolari, conservatrici e di destra sovranista formino una maggioranza organica, esattamente come Forza Italia, Fratelli d’Italia e Lega nel nostro paese.
Suanzes spiega come «Meloni è oggi una delle principali protagoniste in vista delle elezioni di giugno», corteggiata dalla presidente della commissione, Ursula von der Leyen, da leader intenzionati a risultare “presentabili” in vista di elezioni nazionali, come Marine Le Pen, ma anche da leader di schieramenti opposti, quali Scholz o Macron.
La posizione convintamente euro-atlantica assunta nel conflitto ucraino e la disposizione a negoziare su numerosi temi caldi in Europa mettendo da parte forme di euroscetticismo sono le chiavi del “successo” di Giorgia Meloni, favorita anche dalla decisione del suo gruppo, i Conservatori e Riformisti Europei (ECR) di non presentare alcuno spitzenkandidat alla presidenza della Commissione, il che le lascia “mani libere” quando chiuderanno le urne e si apriranno i negoziati per le nomine a Bruxelles.
Il quotidiano francese Le Figaro pubblica un’analisi a firma Paul Laubacher e Valerie Segond che si concentra sulla prudenza della premier rispetto a un’alleanza organica con il Rassemblement national di Marine Le Pen. Giorgia Meloni ha “congelato” ogni possibile apertura al gruppo di destra radicale Identità e Democrazia (ID), caldeggiata dal candidato lepenista al parlamento europeo Jordan Bardella e dal premier ungherese Viktor Orbán. La ragione è una: da sola può pesare nell’elezione delle cariche UE, a partire dalla presidenza della Commissione, con ID sarebbe “impresentabile” sia per i socialisti sia per i liberali.
Anche i media tedeschi dedicano grande attenzione alle mosse della premier: la televisione pubblica ARD ha emesso un speciale sulle relazioni tra Giorgia Meloni e Ursula Von Der Leyen dal titolo emblematico “Compromessi ad ogni costo?”