Giovedì 27 giugno, il Presidente USA in carica Joe Biden e il suo rivale Donald Trump si sono confrontati nel primo dibattito in vista delle elezioni presidenziali previste per il 5 novembre. Il dibattito, ospitato dalla CNN, ha messo in luce tanto le difficoltà di Biden dovute alla sua non più giovanissima età – ad oggi è il Presidente più anziano nella storia degli Stati Uniti – quanto difetti e carenze dei rispettivi programmi.
Il confronto si è svolto all’insegna di inimicizia e ostilità reciproca che i due sfidanti – i quali non si sono neanche stretti la mano – non hanno mai nascosto. Questa volta non era presente il pubblico in studio e i microfoni venivano spenti per tutta la durata dell’intervento dell’avversario, per consentire una discussione ordinata ed evitare i toni poco civili del dibattito del 2020.
Durante il confronto, Biden (81 anni) è apparso agli spettatori “arrugginito”, tentennante e in difficoltà. A tratti sembrava perdere il filo del discorso, riferisce la CNN. Di contro, Trump (78 anni) appariva più energico e lucido, ma soprattutto agguerrito. «Non so veramente cosa abbia detto alla fine della frase. Credo che neanche lui lo sappia», ha detto per provocare il rivale.
Tuttavia, il tycoon è ricorso spesso a falsità ed esagerazioni per avvalorare le sue argomentazioni e infuocare i sostenitori, specialmente sui temi clou di queste elezioni: aborto e immigrazione. Trump ha accusato Biden di voler legalizzare l’aborto al nono mese di gravidanza e acconsentire la morte del bambino “persino dopo la nascita”. «Questo è semplicemente falso» ha ribattuto il Presidente.
Inoltre, Trump ha rimproverato a Biden frontiere meno sicure e l’ingresso di criminali nel Paese. Biden, ha detto l’ex Presidente, ha deciso di aprire il Paese a “gente che proviene da carceri, da istituti psichiatrici” e a “terroristi da ogni parte del mondo”. Biden ha replicato: «Ancora una volta sta esagerando, sta mentendo».
Secondo Matt Grossmann, Professore di scienze politiche alla Michigan State University, «il fattore più importante è che Biden continuava a sembrare anziano, roco e meno coerente di quando si era candidato l’ultima volta». «Non penso che Trump abbia fatto veramente nulla per aiutare se stesso – ha continuato – ma penso che ciò sia eclissato dalle impressioni che la gente ha di Biden rispetto alla sua più grande vulnerabilità», riporta Reuters.
Durante un comizio il giorno dopo il dibattito, Joe Biden ha giustificato la sua performance deludente dicendo: «So di non essere un ragazzo. Non parlo bene come prima. Non dibatto bene come prima, ma so una cosa: so come dire la verità. E so come svolgere questo lavoro», riferisce la CNN.
Con queste parole ha sollevato ogni dubbio sulla sua volontà di proseguire la corsa alla presidenza, nonostante elettori e membri del partito democratico abbiano espresso fondate preoccupazioni sulla sua capacità di completare un secondo mandato. Secondo un senior adviser di alti funzionari democratici, l’unico punto a favore per Biden è che il dibattito “si sia tenuto a giugno e non a ottobre”, riporta Politico, lasciando il tempo sufficiente per dimenticare la sua scarsa prestazione.