Lunedì 14 ottobre un primo gruppo di migranti è partito dall’isola italiana di Lampedusa per raggiungere il centro per migranti in Albania, dove è arrivato nella giornata del 16 ottobre. Tra i migranti vi sono dieci originari del Bangladesh e sei dell’Egitto. Erano stati intercettati in acque internazionali dalla Guardia Costiera italiana domenica 13 ottobre, dopo che la loro imbarcazione era partita da Tripoli, in Libia. Questo trasferimento di migranti è reso possibile da un accordo firmato alla fine del 2023 tra il governo italiano di Giorgia Meloni e quello albanese. L’accordo prevede la creazione di due centri in Albania che possano accogliere i migranti richiedenti asilo politico, come riportato da Le Figaro.
Le donne, i bambini e gli uomini che mostravano segni di sofferenza fisica o malattia sono stati accolti a Lampedusa, mentre gli uomini provenienti da Paesi considerati sicuri sono stati trasferiti in Albania, in particolare in un centro nella zona di Gjadër, dove attenderanno l’esito della loro richiesta d’asilo. L’accordo tra Italia e Albania ha permesso la costruzione di tre strutture finanziate con fondi italiani: un centro in grado di ospitare fino a 880 migranti; un centro per l’accoglienza temporanea di 144 migranti in attesa di espulsione e un penitenziario con una capacità di 20 persone. L’accordo è stato criticato da diverse ONG che difendono i diritti umani, le quali sostengono che violi le leggi internazionali. Tuttavia, l’Unione Europea non ha ancora espresso una posizione ufficiale in merito, secondo quanto riportato da The Guardian.
Le strutture in Albania sono gestite dall’Italia e sottoposte alla giurisdizione italiana, ma sono presenti anche guardie albanesi per garantire un ulteriore livello di sicurezza.
Secondo la Presidente del Consiglio Meloni, le richieste d’asilo dovrebbero essere processate entro 28 giorni. All’interno delle strutture sono presenti guardie carcerarie, polizia, soldati e polizia paramilitare, per un totale di cinquecento forze dell’ordine. L’accordo, inoltre, prevede che l’Albania non possa accogliere più di tremila migranti per volta, secondo quanto riportato da Adnkronos.
Come riportato da Le Figaro, la creazione di questi centri per migranti non è stata però accolta positivamente dalle opposizioni politiche: secondo Elly Schlein, alla guida del Partito Democratico, il governo Meloni «alza le tasse e spreca quasi un miliardo di euro per distruggere i diritti fondamentali delle persone».