venerdì, 29 Marzo 2024
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Il G20: che cos’è?

Un breve excursus per capire come e perché si è costituito il “Gruppo dei 20”.

Tra il 1997 e il 1998, alcuni Paesi emergenti del Sud-Est asiatico, come Thailandia ed Indonesia, a seguito di una serie di speculazioni finanziarie, ebbero una svalutazione della moneta nazionale che portò ad un ritiro degli investimenti stranieri e, di conseguenza, ad un crollo dell’economia locale.

Così, si iniziò a sentire la necessità di favorire il dialogo e la collaborazione tra i Paesi industrializzati e i Paesi in via di sviluppo al fine di coinvolgere questi ultimi nelle discussioni sull’economia e la finanza globale.

Nel 1999, su proposta dei Ministri delle Finanze del G7, si tenne la prima riunione a Berlino: vi parteciparono sia i ministri delle Finanze, sia i direttori o governatori delle banche centrali.

Cambiando località ad ogni incontro, il G20 si riunì annualmente fino al 2007 quando, dopo il crollo finanziario del mercato immobiliare statunitense, scoppiò la grande depressione ed il Gruppo, per provare a trovare una soluzione alla crisi, aumentò la cadenza degli incontri.

Nel giro di due anni e mezzo, infatti, ci furono 5 incontri: uno nel novembre 2008 a Washington; due nel 2009, rispettivamente ad aprile a Londra ed a Pittsburgh a settembre e due nel 2010, uno a Toronto e l’altro a Seul.

La frequenza degli incontri tornò normale solo nel 2011 con il forum di Cannes in Francia.

Con il 2007 si capisce anche che vi è la necessità di inserire all’interno del G20 anche i Capi di Stato e di Governo e di istituire un vertice conclusivo al termine del forum.

Vertice G20, Seul 2010. Fonte wikimedia commons.

Che cos’è, quindi, il G20?

Il “Gruppo dei 20” è il forum internazionale costituito dalle maggiori economie mondiali che sono: Arabia Saudita, Argentina, Australia, Brasile, Canada, Cina, Corea del Sud, Francia, Germania, Giappone, India, Indonesia, Italia, Messico, Regno Unito, Russia, Stati Uniti, Sud Africa, Turchia, Unione europea. 

Tutte insieme rappresentano il 60% della popolazione del pianeta, più del 80% del PIL mondiale ed il 75% del commercio globale.

Per la precisione ci sono invitati permanenti (la Spagna, i Paesi Bassi), invitati a rotazione fissi (due Paesi africani che presiedono organizzazioni regionali: Unione Africana e Nuova Associazione per lo Sviluppo dell’Africa; un paese di piccole o medie dimensioni), invitati dalla Presidenza.

La struttura del Gruppo è flessibile, non ha un segretariato permanente: la Presidenza è assegnata al Capo di Stato che, in quell’anno, ospita il forum nel suo territorio.

Per dare continuità ai lavori, i 20 hanno stabilito una “Troika”, cioè un comitato composto da tre persone, un triumvirato, che sono il Presidente in carica, il suo predecessore ed il suo successore.

​​L’agenda del Gruppo e le sue attività vengono stabilite dalla Presidenza di turno, anche in collaborazione con gli altri Paesi membri.

Gli impegni dei 20, oltre al vertice, sono incontri ministeriali, riunioni di gruppi di lavoro, eventi speciali ed incontri degli Sherpa che hanno il compito di svolgere i negoziati e facilitare il consenso fra i leader.

Laura Ponte
Studentessa della Facoltà di Investigazione, Criminalità e Sicurezza internazionale
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