Secondo i dati raccolti da ICE Futures, società finanziaria statunitense che opera nei mercati di energia, il prezzo del gas ha raggiunto lo scorso martedì 2 novembre la modica cifra di 853,7 dollari, un prezzo superiore dell’8,5% rispetto alla giornata precedente. La dinamica dei futures, che sono dei contratti a termine standardizzati per poter essere negoziati facilmente in una borsa di valori, è quotata in borsa sulla base del calcolo dei prezzi del precedente giorno di negoziazione.
Infatti, i prezzi del gas in Europa sono saliti alle stelle negli ultimi mesi. All’inizio di agosto, il prezzo stimato dei futures era di circa 515 dollari per mille metri cubi, una cifra che è più che raddoppiata verso la fine di settembre. Di conseguenza, i prezzi del gas sono andati man mano crescendo, raggiungendo il picco massimo il 6 ottobre di 1937 dollari.
Quali sono le cause di questo aumento vertiginoso del prezzo del gas?
Gli esperti attribuiscono l’aumento dei prezzi del gas in Europa a diverse ragioni: il basso livello di riempimento dei depositi sotterranei europei di gas, la limitazione dell’offerta da parte dei principali fornitori e la forte domanda di gas naturale liquefatto in Asia. In aggiunta, il direttore del gruppo di risorse naturali e materie prime dell’azienda Fitch, Dmitrij Marinchenko, ha osservato che i prezzi del gas sono aumentati in maniera vertiginosa rispetto a quelli del petrolio e, per questo motivo, è impossibile prevedere il loro andamento a breve termine.
Inoltre, tale argomento è stato al centro dell’agenda del presidente russo Vladimir Putin. La Russia si farà carico della propria responsabilità e si è resa disponibile ad aumentare la fornitura di gas in Europa dopo l’8 novembre. Allo stesso modo, Gazprom, la principale azienda energetica russa, inizierà presto a riempire i loro depositi di gas in Europa e in particolar modo in Austria e Germania. Inoltre, il presidente del consiglio di amministrazione della compagnia energetica Gazprom, Aleksej Miller, ha assicurato che la sua società è pronta a svolgere questo lavoro. Lo scorso venerdì ha inoltre comunicato che l’azienda ha raggiunto il livello previsto di riserva operativa di gas negli impianti di stoccaggio della Russia fissato a 72,6 miliardi di metri cubi. Ciò nonostante, egli stesso ha ribadito che i lavori di pompaggio per espellere i gas combustibili continueranno fino all’8 novembre come era già stato stabilito.