giovedì, 21 Novembre 2024
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Muore Lina Wertmüller, regista italiana di 93 anni

È scomparso uno dei registi più importanti della cinematografia italiana, prima donna al mondo ad essere candidata agli Oscar come Miglior Regista

È venuta a mancare giovedì 9 dicembre 2021 la regista, sceneggiatrice e scrittrice italiana Lina Wertmüller, all’età di 93 anni.

È morta a Roma, sua città natale, per cause non specificate dalla stampa. Parliamo di una delle personalità più note della cultura italiana, poiché era stata la prima donna della storia ad essere candidata ai Premi Oscar come Miglior Regista nel 1977, per il film Pasqualino Settebellezze. Dopo di lei, soltanto altre sei registe fino ad oggi sono state nominate in tale categoria, e solamente due hanno vinto la tanto ambita statuetta.

A lei si devono moltissimi altri capolavori di grande successo internazionale, come ad esempio Mimì metallurgico ferito nell’onore, oppure Fratello sole, Sorella Luna. Nel 2019 ricevette anche il premio Oscar onorario alla carriera, per commemorare la sua importanza nel mondo dello spettacolo, essendo stata una referente del cinema del XX secolo nel proprio paese e creatrice di pellicole che hanno rotto diversi schemi dell’industria cinematografica.

Fu inoltre insignita di altri riconoscimenti di grande spessore nel mondo dello spettacolo, tra i quali il Golden Globe e il David di Donatello. Negli anni si è quindi trasformata in una sorta di esempio per tutte le donne che si approcciavano alla regia, sia per il grande successo commerciale che aveva avuto, sia perché (soprattutto nel periodo in cui lei aveva iniziato) erano davvero in poche a fare questo mestiere.

Lina Wertmüller durante le riprese del suo primo film I basilischi (1963). Fonte: Wikimedia Commons

Le sue opere erano sempre un riflesso ed un’analisi di tutte le diverse classi sociali e di temi di attualità (come il terrorismo, il capitalismo o l’Olocausto), sviscerati sotto uno strato di ironia, con un senso dell’umorismo così peculiare da diventare il suo tratto distintivo.

All’alba della sua carriera la Wertmüller ebbe la possibilità di lavorare con il regista italiano Federico Fellini. Nel 2019, in un’intervista al The Hollywood Reporter, la donna affermava che il regista aveva avuto una grande influenza a livello professionale su di lei, poiché, come raccontò al giornale spagnolo El País lo stesso anno, «lavorare con lui era come aprire una finestra e scoprire una panorama che non sapevi si trovasse lì».

Martin Scorsese disse di lei che ogni suo film era «un carnevale», Henry Miller che era «meglio di qualsiasi altro regista», mentre Jodie Foster affermò che soltanto grazie a lei e ai suoi film aveva scoperto che anche una donna poteva diventare una cineasta di successo. Ciò che è certo, è che Lina Wertmüller è e sarà uno di quei nomi impressi nella memoria della storia del cinema, che neanche la sua morte potrà mai far sbiadire.

Valeria Coppola
Studentessa della Facoltà di Interpretariato e Traduzione
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